BANDO BORSE DI STUDIO 2022/2023 – REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

Nuova edizione dei Programmi di Borse di Studio MAEC-AECID per le residenze alla Real Academia de España en Roma, anno accademico 2022-2023

Periodo di presentazione delle domande:  dall’8 al 22 marzo 2022 

La durata delle borse di studio sarà tra il 1 novembre 2022 e il 30 giugno 2023

Link al sito web di AECID

L’ARTE DELLA FOLLIA

La “Real Academia de España en Roma” presenta la performance dell’ACCADEMIA DELLA FOLLIA il prossimo venerdì 18 marzo alle 18.30 h. A cura di Antonella Carlucci, con la participazione di Marzia Ritossa, Gabriele Palmano, Pavel Berdon, Darko Kuzma e Giuseppe Feminiano.

Versi di cantastorie e pièces teatrali si muoveranno nei suggestivi spazi dell’Accademia Reale di Spagna per presentare la nascita ed il metodo di lavoro dell’Accademia della Follia, nata oltre trent’ anni fa nell’Ex Ospedale Psichiatrico di Trieste (TECNICA + FOLLIA = ARTE).

Partecipazione gratuita su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili:  prenotazioni@accademiaspagna.org

Disegni di Luca Bencich.

La residenza artistica di Pantxo Ramas presso la “Real Academia de España en Roma” durante il corso 2019/2020 è servita per lo sviluppo di Palimpsesto Basagliano. In questo progetto, l’artista ha affrontato le pratiche artistiche collettive che hanno seguito la chiusura dei manicomi in Italia e, in particolare, Trieste dal 1971 a seguito delle denunce di Franco Basaglia sul deplorevole stato dei manicomi. Così questo psichiatra italiano contribuì ad una nuova concezione degli spazi di salute mentale.

Questo lavoro è servito a stabilire una collaborazione tra l’Accademia spagnola e l'”Accademia della Follia”, un progetto teatrale e culturale fondato da Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani che integra attori a rischio psichico e fisico per dare voce ai protagonisti dei cambiamenti sociali precedenti attraverso l’Arte nelle sue più diverse manifestazioni. I 30 anni che questa iniziativa compie nel 2022 ne testimoniano il successo, a cui si aggiunge la sua presenza in Europa e in America Latina insieme alla partecipazione di autori come Giuliano Scabia o Dacia Maraini.

Miguel Angel Tornero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Piano bar, 2022

Filtri di Instagram specifici su alcuni dei quadri esposti nel Salone dei ritratti della Real Academia de España en Roma.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Grazie alla tecnologia digitale, alcuni dei ritratti dei primi pensionati che ci osservano in questo salone intonano una stessa canzone: Il giardino proibito di Sandro Giacobbe. Questa canzone melodica fu un grande successo negli anni Settanta, in entrambi i paesi, e ora suona accanto al pianoforte, come parte di una festa, una festa qualsiasi di quelle che, da sempre, nascono improvvisamente.

In questa installazione si rimanda, da un lato, a quei momenti spontanei di celebrazione che ogni residente ha potuto vivere. Ma allo stesso tempo, Miguel Ángel Tornero non si ripara dietro alla falsa ingenuità di una tradizione ripetuta continuamente per la permanenza dei ruoli e dei modi di vita prestabiliti: “Scusa tanto se la vita è così”.

In questa azione, le voci di fantasmi di un passato che non è mai avvenuto si trasformano in revisione critica di un’epoca in cui le persone ritratte, i prescelti, emanavano una mascolinità molto poderosa. Ascoltate oggi, ci ricordano che anche “ciò che è così” è un qualcosa di costruito.

 

BIOGRAFIA


Miguel Ángel Tornero

In collaborazione con Juan de Andrés Arias. 

Baeza, 1978.

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

www.fernandoandres.com

Nicolás Combarro

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Il buco, 2022

Video HD. Stereofonia.

Loop.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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L’immaginario e l’archivio di Nicolás Combarro si nutrono di architetture e rovine in un viaggio che lo porta in spazi sotterrati. Spazi di un sottomondo funzionale solitamente occulti nella costruzione simbolica delle città, ma imprescindibili al loro sostenimento. La condensazione temporale e la sua condizione di invisibilità li collocherebbe nella categoria foucaultiana di eterotopie, luoghi nei quali si rende possibile il pensare nuovi spazi con nuove logiche.

In questo caso, pertanto, il viaggio è verso un “luogo altro”, i sotterranei dell’Accademia, che ora si stabilisce occultamente come finzione. È un territorio per l’alterità, l’elemento strano, oscuro, ma anche per quello organico, emotivo, ciò che viene anelato, ciò che è ancora da scoprire, ciò che sfugge alla nostra conoscenza e funziona con altri codici.

L’immagine risultante del suo processo è una finzione atemporale, in cui la forma si presenta indeterminata nell’origine e nella tecnica, in cui ogni tipo di linguaggio, e pertanto di costruzione o struttura razionale, si perde, e l’irrazionale si trasforma nella via per afferrare un “punto zero dell’architettura”, uno stadio precedente in cui tutto avrebbe potuto essere natura senza gerarchie imposte dalla visione antropocentrica e dalla logica occidentale tradizionale.

 

BIOGRAFIA


Nicolás Combarro

A Coruña, 1979.

Utilizza diverse forme artistiche come l’intervento, la scultura, la fotografia o il video stabilendo un dialogo con i processi di trasformazione dell’architettura e il suo contesto sociopolitico.

Ha realizzato mostre individuali in musei e centri d’arte come la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), il Maximiliansforum (Monaco), il CGAC di Santiago de Compostela, l’Institut Français (Madrid) e in gallerie come la Solo Galerie (Parigi), Galería Moriarty (Madrid), Kwanhoon Gallery (Seul), Galería Taché (Barcellona) o la PABLO Gallery (Manila).

Ha realizzato opere site specific per la I Manila Biennale (Filippine), Kreativquartier (Monaco), 42 Salón Nacional de artistas (Cartagena de Indias). Ha realizzato inoltre progetti specifici per centri d’arte come Caixaforum (Madrid, Barcellona), CentroCentro (Madrid), Tabacalera (Madrid), o nel Padiglione della Spagna della XV Biennale di Venezia di Architettura, tra gli altri.

Ha pubblicato libri come “Sotterranei” (RAER/Cabeza de Chorlito), “Interventions” (MEP), o “Arquitectura espontána” (Fundación La Caixa).

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Beatriz Ruibal

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Non lo troverete nelle mappe, 2022

Proiezione video multicanale colore con suono, 2k stereo.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

 

Il lavoro cinematografico e documentario di Ruibal sorge dalla sua memoria e dagli archivi. Se finora il rapporto tra intimo e pubblico si sono intrecciati per proporre un’impossibilità – quella della ricostruzione di una storia, quella di un’immagine e il suo contesto – in questa nuova produzione il tentativo di costruzione si lancia alla volta di un futuro incerto.

A partire dalla catalogazione di specie vegetali in via di estinzione, l’artista prospetta una “tempesta perfetta” in cui questi alberi ineludibilmente scompariranno: il pino marittimo o la magnolia centenaria che abitano nel giardino alle spalle della finestra di questo studio dell’Accademia, e altre varietà che si estendono al di là, nel parco botanico della città, nelle strade di Roma, e così successivamente su tutta la superficie terrestre.

Un movimento di tradizione classica nell’osservazione dell’urbe romana come orbe totale, del microcosmo di un giardino come rappresentazione del mondo. La magnitudine della catastrofe alle porte si presenta, in questo modo, come una testimonianza futuribile per disegnare una scena, misto di ricordo e visione terrificante.

 

BIOGRAFIA


Beatriz Ruibal

Praticamente tutta la sua opera è attraversata dal tema della memoria. Memoria personale e collettiva. Nel corso degli anni è andata costruendo un corpus di lavoro, fotografico e cinematografico, in cui convoca le assenze e riflette sulla memoria, l’oblio, il ricordo, concetti correlati alla fragilità dell’essere umano e dell’esistenza contemporanea. La sua opera si inscrive all’interno di una corrente della cultura visiva contemporanea che esce dai cammini battuti di una memoria ufficiale e chiusa per approfondire la frammentarietà, l’apertura, ciò che mette in discussione. Ha come elemento principale l’assenza affrontata in modo non lineare bensì processuale, che pone l’enfasi sulla soggettività e utilizza tecniche di montaggio e riappropriazione.

I suoi lavori sono stati presentati in mostre presso centri d’arte spagnoli come Matadero (Madrid), PhotoEspaña Real Jardín Botánico (Madrid), MAC (La Coruña), Casa Encendida (Madrid), Canal de Isabel II (Madrid), Círculo de Bellas Artes (Madrid), CCEMiami (Miami), CCMEX (Città del Messico), MNBA (L’Avana), Casa de las Américas (L’Avana), Museum of Contemporary Art Ars Aevi (Sarajevo) e i suoi film sono stati mostrati in festival internazionali come The Short Film Corner of Cannes (France), International Architecture Film Festival Nis (Serbia), Go Short – International Short Film Festival (Nijmegen), TIFF International Film Festival (Tirana), Festival Internacional de Videoarte de Camagüey (Camagüey), Cuba, Soul-Projection of video art (Sarajevo), Venice International Experimental Cinema and Performance Art Festival, Palazzo Ca’ Zanardi (Venezia), Festival Internacional de Cine y Arquitectura Cinetekton Film Fest, Puebla, Messico, tra gli altri.

Ha pubblicato i libri MADRE, Varasek Ediciones, finalista Miglior Libro di Fotografia dell’Anno a PHotoEspaña 2015, The Photobook Exhibition, Benaki Museum, Athens PhotoFestival 2015; The Project Library, Dublino, PhotoIreland 2015, Carretera Central, Ediciones Aldeasa, Colección foto.

Ha ricevuto il sostegno alla ricerca, creazione e produzione artistica nel campo delle Arti Visive dal Ministero di Cultura 2020. La Ayuda alla Creación Audiovisual 2019 della Comunidad de Madrid, la Borsa di residenza artistica Real Academia de España en Roma, 2016-2017; Borsa di studio ALNORTE 2013; il 2° Premio Sociedad y Mujer 2003, Comunidad de Madrid; la Menzione d’Onore alla II Bienal de Fotografía Contemporánea 1995, L’Avana, Cuba; Novos valores, Pontevedra, Imágenes jóvenes INJUVE 1992, Comunidad de Madrid.

La sua opera figura in collezioni di istituzioni come Colección CA2M (Comunidad de Madrid), CSIC-Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Madrid), Fundación RAC (Pontevedra). Colección Candela Alvarez Soldevilla (Madrid), Colección Real Academia de España en Roma (Roma), Fondo Cubano de la Imagen Fotográfica (L’Avana).

È fondatrice ed editrice di Varasek Ediciones (Madrid), fa parte del Colectivo Nave Oporto (Madrid).

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Belén Rodríguez

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Meteorito Fosforito “After Sputnik”, Josh Lilley. Londres, 2013

Videoinstallazione. Scultura di cartapesta e sedimenti di plastica colorata, motore di palla da discoteca, spot luminoso, videocamera, treppiede, monitor. Trasmissione in diretta senza suono.

85 x 70 x 45 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

José Angelino. “Lipari” Campi elettromagnetici, 2021

Pietre pomici naturali, micro magneti, Frequenze di risonanza di Schumann, riproduttore/amplificatore audio.

Dimensioni variabili.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Questo meteorite è andato ed è ritornato. Ha percorso una distanza temporale di otto anni, attraversato cinque paesi in un periplo di più di 9.000 km. È nato durante la residenza di Belén Rodríguez a Roma, mentre indagava sull’accumulo di materiali di immondizia plastica che potevano trasformarsi in balli cosmici, in una scenografia per racconti utopici o assomigliare ai resti dei coriandoli di una festa per il ricordo.

È stata una riflessione formale, parte della sua ricerca sulla percezione e categorizzazione dei tempi e degli spazi che abitiamo a livello individuale e collettivo. Se il cumulo materiale è stato parte della genesi di questo oggetto, ora si aggiungono non soltanto strati di carta, pezzi di pvc e altri resti di polimeri quasi indistruttibili. Nuove particole hanno aderito senza poterle controllare, proprio come i ricordi che gli ruotano attorno, senza averli potuti prevedere.

In questo modo si sono trasformati in testimonianza di questo transito vitale e artistico dei membri di Nave Oporto e delle loro forme di rapporto orbitali, aperte e in comunicazione a un altro (spazio) esterno. Pertanto, in questa versione attualizzata, l’installazione si completa con l’opera sonora dell’artista italiano Jose Angelino, amico e collaboratore di Rodríguez già all’epoca della prima residenza romana. Se l’immagine dell’aerolito attraverso la videocamera ci offre una visione fuori da uno spazio e da un tempo determinati, l’opera che trasmette il suono dell’usura di diverse pietre pomici attraverso dei magneti, cadenza questi movimenti alla frequenza della Terra.

 

BIOGRAFIA


Belén Rodríguez

È Master of Arts presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e l’Universidad Complutense di Madrid. Ha partecipato a Programmi di Artista in Residenza come Flora ars + natura, a Bogotá, Artista X Artista all’Avana, Hooper Projects a Los Angeles, Academia de España a Roma e BMUKK a Tokio. È stata finalista al V Premio Cervezas Alhambra, nel 2021, ha ricevuto il Premio Generaciones nel 2011 e la menzione d’onore nel 2009, il Primer Premio Ciutat de Palma Antoni Gelabert nel 2013, e la borsa di studio Staatsipendium, del Ministero della Cultura austriaco nel 2015, tra gli altri.

Attualmente si può vedere la sua installazione specifica nella mostra Textiles, al CAAC di Siviglia, e sta preparando due progetti per la mostra collettiva “’¡Salvad mis amores!”, curata da Chus Martínez per Collegium ad Arévalo e la mostra personale per La Capilla in Patio Herreriano nel 2022.

Fotos Belen Artista Arco Alhambra 202125 - Copyright Sergio Albert

 

Miguel Ángel Tornero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


NUOVO LIVELLO DAL CHIOSTRO, 2022

Intervento specifico nel chiostro della Real Academia de España en Roma.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Se l’Accademia è stato il luogo di lavoro fisico per gli artisti di Occupare la casa, Miguel Ángel Tornero lo trasforma, grazie a questa sorta di trompe-l’oeil casereccio, nello spazio digitale di uno dei suoi strumenti: il desktop di un software di editing di immagini. L’artista realizza le azioni proprie dell’ambiente virtuale che permettono di ritoccare e modificare una fotografia, nonché clonare, cancellare o colorare, replicandole nel cortile del chiostro attraverso stampe di bassa qualità e materiali basilari di costruzione.

Le malleabili impronte della programmazione diventano tangibili e rigide, permettendoci di deambularvi attorno e instaurando nuovi dialoghi e sovrapposizioni in questo scenario. Le forme del fare di Tornero, pregne di una grande ironia nella loro estetica DIY (“do it yourself” o “fai da te”), mettono l’accento su ciò che comportano la creazione e la riproduzione fotografica, attività che si potrebbe definire come una traduzione ritagliata e ritoccata della realtà, che diventa bidimensionale una volta stampata su carta, o come traduzione del codice binario che forma l’immagine su uno schermo. Una visione piatta, che sarebbe la stessa se osservassimo questo rettangolo dall’atrio superiore. Il rapporto tra digitale e analogico e il modo in cui influisce sulla nostra percezione e sulla costruzione dei sensi a partire da essa, situa il lavoro artistico come una pratica privilegiata per la presa di coscienza critica di queste strutture di conoscenza.

 

BIOGRAFIA


MIGUEL ÁNGEL TORNERO

Baeza, 1978.

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

www.fernandoandres.com

 

Sonia Navarro

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA di nave oporto

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


Dopopranzo, 2022

PVC su tela.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

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Sia il modo di lavorare che il modo di vivere di Sonia Navarro sono rivendicazioni continue di modi di fare minimi e occulti, ma anche di atteggiamenti allegri e celebrativi. La sartoria familiare è diventata per lei un luogo in cui recuperare la memoria di quei lavori femminili, manuali, artigianali, e contrapporsi alle narrative egemoniche e patriarcali di alcune convenzioni sociali obsolete. Nelle sue opere, che recuperano questo cucire, i panni assumono una nuova dimensione non soltanto estetica e formale, ma anche relazionale e affettiva.

Per “Occupare la casa”, l’artista propone di apparecchiare la tavola della sala da pranzo tutti i giorni come se fosse un banchetto. A tale scopo ha disegnato un nuovo set di tovaglie che vogliono trasformare in celebrazione ogni singolo giorno in cui i residenti e i visitatori di questa casa si siedono a tavola. Ogni giorno di lavoro del pensiero e della pratica artistica è un’occasione di festa, e a ogni festa corrisponde una cerimonia, in questo caso, quella della conversazione e dello scambio di saperi e voleri che si danno appuntamento in questa Accademia.

 

BIOGRAFIA


sonia navarro 

Ha imparato cucito e sartoria dalle nonne, prima di ottenere una Laurea in Belle Arti e un Master in Fotografia. È stata insignita di diversi premi e borse di studio come la Borsa di Roma e il Premio di Artes Visuales y Fotografía da parte del Ministro de Cultura.

Ha esposto in mostre personali in gallerie nazionali e internazionali, come T20 (Murcia), Mas Art (Barcellona) Ad Hoc (Vigo), Ybakatu, (Curitiba, Brasile), Galería Rafael Ortiz (Siviglia) e Galería Pedro Oliveira (Oporto, Portogallo); nonché alla Cité de Paris (Francia). Ha lavorato a progetti specifici per Manifesta 08; Open Studio Madrid; Puntos en común, CCE Guatemala; Estirar las costuras, Fundación Cerezales Antonino y Cinia, León; e Tirar del Hilo, La Mar de Músicas, Cartagena.

Da più di un decennio, attraverso diversi mezzi di comunicazione, come la scultura, l’installazione, la fotografia e il disegno, Navarro crea opere che sfidano e mettono a confronto i meccanismi di potere e le loro istituzioni, in particolar modo quelle che hanno contribuito al consolidamento di una gerarchia tra generi, relegando le donne al lavoro domestico e all’inamovibilità, riflettendo sulla lotta costante delle donne contro le convenzioni sociali prestabilite.

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Santiago Ydáñez

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA DI NAVE OPORTO 

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


San Pietro non ci è arrivato vivo, 2021

Acrilico su carta Fabriano 300 gr.

150 x 110 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

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Il carattere narrativo e provocatorio della pittura di Ydañez si prospetta in questo progetto come un racconto storico di credenze, martiri, gesti reali e altri regali, lotte per la fama e le mitologie che li alimentano, che non sono altre che quelle del sistema di pensiero occidentale.

San Pietro morì crocifisso capovolto, non sentendosi degno di esalare l’ultimo respiro nella stessa posizione di Gesù Cristo. Con lui cominciò una nuova stirpe ecclesiastica, che sebbene agli inizi avesse mirato a diffondere il messaggio cristiano, a Roma avrebbe raggiunto le dimensioni di uno stato politico ed economico, ponendo le basi della nostra società. Questa dimensione ideologica così legata alla sfera terrena è la stessa che condividevano monarchi come i Re Cattolici, che decisero di erigere un monumento commemorativo sull’altura della città romana su cui era stato martirizzato l’apostolo.

Il tempietto non soltanto serviva come luogo di culto, ma aveva anche una funzione iconologica per la rappresentazione del potere, dell’innovazione e dello sviluppo del loro regno, come si percepiva nel fatto che scommettessero sulle tendenze architettoniche più avanzate dell’epoca. Pertanto il tempietto circolare di Bramante diventava il simbolo del progresso scientifico dei loro tempi. Ma, diventando sede, secoli dopo, dell’Accademia di Spagna, oltre a specchio in cui mostrare il potere culturale degli artisti spagnoli, la sua immagine era al tempo stesso quella dell’apice di una carriera di successo. Sebbene come ci ricorda Santiago Ydáñez… il suo intestatario non se l’è mai goduto.

 

BIOGRAFIA


SANTIAGO YDÁÑEZ

Jaén, 1967.

Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Granada, ha svolto dei laboratori, tra gli altri, con Juan Genovés e Mitsuo Miura.

La sua opera è stata esposta: CAC de Málaga, Villa di Livia (Roma), Whitebox Art Center (Pechino), Museo Lázaro Galdiano (Madrid), Dillon Gallery (New York), CAAM (Gran Canaria), Galería Invaliden1 (Berlino), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), Künstlerhaus Bethanien (Berlino), Antigua Iglesia de la Compañía de Jesús (Caravaca de la Cruz, Murcia), Galería S.E. (Bergen, Norvegia), Instituto de la Cultura y de las Artes de Sevilla (Siviglia), Instituto Cervantes (Palermo, Italia), Goethe Institut, Instituto Cervantes (Stoccolma), Fundación Canaria para el Desarrollo de la Pintura (Las Palmas de Gran Canaria), BASF Kulturhaus (Schwarzheide, Germania), Ge Galería (Monterrey, Messico), Galería Martin Mertens (Berlino), tra gli altri.

Ha ricevuto importanti distinzioni ed è attualmente uno dei giovani pittori spagnoli con più visibilità internazionale. Ha ottenuto tra gli altri il Premio de Pintura ABC nel 2002 e il Premio de Pintura Generación 2002 di Caja Madrid, la borsa di studio del Colegio de España a Parigi del Ministero di Cultura nel 2001, la borsa di studio della Fundación Marcelino Botín nel 1998, la borsa di studio della Academia de España en Roma nel 2016 e il 33° Premio de Pintura BMW nel 2018.

La sua opera si trova nelle collezioni della Fundación Botín (Santander), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid), Colección DKV, CAC di Malaga, Museo Sofía Ímber (Caracas, Venezuela), Diputación de Jaén, Colección L’Oréal, (Madrid), Colección ABC (Madrid), Centro Atlántico Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas (Gran Canaria), Colección CGAC (Galizia), Fundación Chirivella Soriano (Valencia), tra gli altri.

Attualmente vive e lavora tra Berlino e Jaén.

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Miki Leal

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA│MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio al 30 aprile 2022

 

OPERA


Attraverso il vetro

Un uomo che guarda un vetro potrebbe trattenersi nel riflesso o andare oltre, se ne avesse il desiderio, e scorgere dunque il cielo

George Herbert, 2022

Vinile su vetro.

364 x 450 cm.

Clicca qui per ascoltare l’artista. 

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Il primo intervento di “Occupare la casa” cambia il nostro sguardo, lo tinge e provoca interferenze, alterando la vista privilegiata che si ha di Roma dalle vetrate della RAER. L’artista Miki Leal cerca e unisce diversi riferimenti culturali del suo patrimonio personale e del suo legame con la capitale italiana per trasformare le lastre di vetro in un grande dipinto traslucido. Il punto di partenza si colloca proprio all’orizzonte del paesaggio che possiamo osservare: i cartoni, bozzetti scala 1:1, che Henri Matisse realizzò per la Chapelle du Rosaire de Vence (Francia) donati ai Musei Vaticani. Il pittore francese realizzò quel progetto alla fine della sua vita su richiesta dell’amica Monique Bourgeois, infermiera che lo accudì durante una convalescenza e all’epoca religiosa domenicana in quell’istituzione. L’opera di Leal funge sia da sipario teatrale che da gigantesco caleidoscopio multicolore che unisce velatamente l’Alice di Lewis Carroll alla psicologia sociale di George Herbert Mead e alla sua teoria sull’interazione simbolica di parole e gesti che articolano la vita in società. Un atteggiamento e una coscienza trasgressiva che invita a riflettere sui rapporti tra arte e società.

 

BIOGRAFIA


MIKI LEAL

Nasce a Siviglia, nel 1974.

Laureato in Belle Arti presso l’Universidad de Sevilla.

Nel corso della sua carriera la sua opera è stata riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, presente in numerose mostre in gallerie e musei spagnoli tra cui vanno menzionate: F2 Galería, Galería Rafael Ortíz, Galería Fúcares, Galería Magda Bellotti, Centro Federico García Lorca, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, MUSAC, Artium, tra gli altri; e in gallerie internazionali come Track 16 Gallery, Santa Monica, USA; Galerie Maribel López, Berlino, 3+1 Arte Contemporânea, Real Academia de España en Roma.

Lavorando sempre sulla carta, Miki Leal sviluppa una raffigurazione astratta molto personale con sfumature pop e oniriche. Come se si trattasse di fantasie, le scene che crea con una depurata tecnica pittorica sono sogni di forme e colori estratti direttamente dalle tribolazioni della mente dell’artista. Il suo metodo di lavoro utilizza l’associazione per trovare elementi da sviluppare con l’energia, la forza e la versatilità che caratterizzano la sua pittura. “Sono passato per diversi processi creativi, anche se è sempre stato un processo da pittore astratto, poiché parto sempre dal bianco. L’importante è tirare il filo finché non si configura un qualcosa che alluda a elementi che hai nella testa, presenti in quel momento”.

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