La collezione d’arte

Dalla sua fondazione nel 1873, l’Accademia ha radunato una grande quantità di opere d’arte che compongono la sua collezione. Pur essendo una raccolta eterogenea, nella quale non sono rappresentati tutti gli artisti che hanno frequentato l’istituzione, fa parte del patrimonio dell’Accademia ed è fondamentale la sua preservazione e diffusione. Con questo obiettivo e con la collaborazione della Fondazione Rafael del Pino, l’Accademia ha avviato un progetto di catalogazione e riordinamento della collezione che intende restituire dignità a un insieme di opere che non si trovavano in condizioni ottimali.
L’Accademia non ha mai avuto un budget sufficiente ad acquistare opere e incrementare il proprio fondo, con l’unica eccezione dell’acquisto dei gessi destinati alla formazione dei propri pensionados soprattutto all’inizio della loro carriera, e pertanto la collezione è formata da:

 
La collezione dei gessi

La collezione di gessi, in gran parte acquistata sotto la direzione di Vicente Palmaroli, 1882-1892. Un esempio è lo Zeus di Otricoli del Vaticano. Copia della testa trovata negli scavi a Otricoli promossi da Pio VI tra il 1776 e il 1784, servì da modello per alcune pitture di Arturo Souto, pensionado nell’Accademia tra il 1934 e il 1936, e appare in alcune delle foto scattate da Gregorio Prieto, pensionado dal 1928 al 1932, che dimostrano il deterioramento che ha subito, soprattutto dopo l’abbandono alle intemperie nel 1984.
Mariano Benlliure donò all’Accademia dei gessi originali nel 1901 perché venissero inclusi nella collezione d’arte

 
La galleria dei ritratti

La Galleria di Ritratti. Il primo gruppo di pensionados dell’Accademia inaugurò una pratica che costituisce il nucleo più importante della collezione d’arte dell’Accademia, la Galleria di Ritratti, un modo per ricordare tutti gli artisti che avevano avuto l’onore di appartenere all’istituzione. La prima notizia scritta di questa raccolta appare in un’istanza inviata a Madrid il 24 giugno del 1896 da tre pittori pensionados, César Álvarez Dumont, Joaquín Bárbara Balzá e Ángel Andrade. Si erano impegnati nell’impresa di colmare le lacune esistenti nella galleria, invitando i loro predecessori che non avevano seguito l’usanza a farsi un ritratto. Chiedevano anche che lo Stato si facesse carico della collezione per evitarne la perdita o la dispersione. Il Ministero di Stato rispose favorevolmente nel luglio del 1896, accogliendo con piacere la loro richiesta e dichiarando la collezione di ritratti proprietà del Ministero. Un esempio di questa galleria è l’autoritratto di Francisco Pradilla Ortiz, il più antico conosciuto e sicuramente realizzato nel 1874.
Le successive generazioni di pittori continuarono la tradizione fino al gruppo degli anni 1915-1919, l’ultimo che aggiunse alla serie altri tre ritratti.

 
Calcografia Nazionale

Incisioni inviate dalla Calcografia Nazionale Spagnola, dipendente dalla Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando a Madrid.

 
Centro d’Arte Reina Sofía

Depositi del Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofía. All’epoca della direzione di Juan Carlos Elorza, si richiesero come deposito al Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofía varie opere di artisti che erano stati pensionados nell’Accademia.
Per ordinanza ministeriale del 21 aprile del 2003 il Ministero dell’Istruzione, Cultura e Sport ha autorizzato il deposito temporale di diciassette opere nell’Accademia per un periodo di cinque anni, che viene rinnovato periodicamente.
Tra esse c’era il dipinto “El Molino” di Joaquín Valverde Lasarte, realizzato a Capri durante il suo soggiorno tra il 1927-28 e che costituì l’opera definitiva della sua pensión. Partecipò all’Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1930, dove ottenne la Seconda Medaglia, diventando poi bene del Museo di Arte Moderna, il Museo Spagnolo di Arte Contemporanea (MEAC) e l’attuale MNCARS.

 
Donazioni Pensionados

Opere donate dai pensionados, a seconda dei Regolamenti del momento, poiché non fu sempre obbligatorio fare donazioni all’Accademia. Queste costituiscono la parte più numerosa della collezione. Attualmente, secondo il Regolamento del 2001, gli artisti residenti devono donare due opere se il loro soggiorno è superiore ai sei mesi e una se è inferiore. Le donazioni si realizzano al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, mentre una parte entra nella collezione dell’Accademia. Sono inclusi i bozzetti, le sculture preparatorie e le opere che sono state abbandonate nell’Accademia.

 
Donazioni Direttori

Donazioni realizzate e promosse da alcuni direttori dell’Accademia, soprattutto coloro che sono stati artisti. È degna di nota la donazione di otto opere di Enrique Pérez Comendador nel 1972.

 
Donazioni Artisti

Opere donate da artisti che realizzano mostre nell’Accademia.