“A quel paese” – Rogelio López Cuenca

A quel paese
Rogelio López Cuenca

12 marzo – 27 giugno 2021

Prenotazioni
Per la visita alla mostra presso la Academia de España prenotazioni tramite:
prenotazioni@accademiaspagna.org | +39065812806

Presentazione
Nell’ambito del programma di attività vincolate con il 150 anniversario della Real Academia de España en Roma, negli ultimi tre anni si è realizzata una serie di esposizioni che rivisitano la traiettoria di borsisti passati per i quali il soggiorno a Roma ha significato un punto di inflessione nella loro carriera.
Il ciclo ha avuto inizio con Gregorio Prieto e la sua produzione fotografica, la cui mostra si è svolta nella primavera del 2018, e ha proseguito con Pepe Espaliú in cui si è offerto uno sguardo agli ultimi anni della vita di questo grande artista e alla sua poco conosciuta tappa come borsista della Academia.
La Academia continua questa serie con una retrospettiva di Rogelio López Cuenca, che a partire dalla residenza artistica in questa istituzione nell’anno 1994-1995 ha rafforzato la sua proiezione internazionale, specialmente nelle relazioni con l’Italia. Per questo motivo si espongono opere in gran parte posteriori al soggiorno a Roma o che si relazionano con la città stessa.
In questo modo la Academia sottolinea l’importanza delle generazioni dei borsisti che continuano con una produzione attiva e furono/sono/saranno riferimenti nella scena dell’arte contemporanea della Spagna, fatto in questo caso evidenziato dalla mostra monografica che recentemente è stata dedicata all’artista dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Yendo leyendo, dando lugar).

A QUEL PAESE è la prima mostra antologica di Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) in Italia. Artista tra i più significativi della sua generazione, López Cuenca porta avanti da quasi quattro decenni una ricerca di grande spessore critico che si esplicita nella dimensione politica e poetica della sua pratica artistica. In mostra sono esposte una quindicina di opere dai primi anni Novanta ad oggi, tra cui alcune grandi installazioni che affrontano i temi ricorrenti nel suo lavoro: le politiche migratorie, la memoria storica, la spettacolarizzazione della cultura, la riconversione turistica delle città contemporanee, la critica coloniale ed istituzionale.
Come si evince dall’enigmatico titolo di questa mostra, l’attenzione alle potenzialità semantiche del linguaggio e del suo uso è la strategia critica che incarna i modi di fare non convenzionali di López Cuenca, poeta ancora prima che artista visivo, nel proposito di risignificare e ripensare la realtà, oltre la finzione imposta dal discorso dominante.
La mostra si sviluppa negli spazi del complesso monumentale della Academia de España, in un percorso che oltre alle consuete sale espositive affacciate sul chiostro occupa spazi eccezionalmente aperti al pubblico, come la terrazza-giardino e il co-working, prosegue alla vicina Fondazione Baruchello e si infiltra nello spazio pubblico della città.

Esposizione a cura di Anna Cestelli Guidi
Un progetto della Real Academia de España en Roma e di Acción Cultural AC/E
In collaborazione con la Fondazione Baruchello, Roma
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma

Opere in prestito dalle collezioni:
IVAM Institut Valencià d’Art Modern, Valencia
MUSAC Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Galería Juana de Aizpuru, Madrid

BIOGRAFIA

Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) è filologo, poeta e artista visivo. Da fine anni Settanta, come membro del gruppo che diventerà il collettivo attivista Agustín Parejo School, organizza manifestazioni, concerti e mostre, realizza progetti editoriali, interventi poetici nello spazio urbano, e pratica la copy art e la poesia sperimentale. Negli anni Ottanta López Cuenca combina i metodi dell’arte visiva e i procedimenti abituali della letteratura e delle scienze sociali: lavora con adesivi, manifesti, segnali stradali, nastri di segnalazione e mupi. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta López Cuenca comincia a lavorare sulla rappresentazione e sulla costruzione dell’identità dell’ “Altro” rispetto all’identità individuale e collettiva dell’Occidente. Questa problematica rimane ancora oggi uno dei temi principali del suo lavoro. Da inizio anni Duemila l’artista realizza un gran numero di progetti collaborativi con cui si propone la revisione della Storia ufficiale tramite interventi nello spazio urbano e il disegno di “cartografie alternative”. Nell’estate del 2019 il Museo Reina Sofia di Madrid gli dedica una grande retrospettiva.

EL VIAJE A ROMA. FOTÓGRAFOS BECARIOS EN LA ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

APERTURA EL 26 DE NOVIEMBRE EN EL CENTRO CULTURAL DE MONTEVIDEO
DE 11.00 A 19.00 (GMT-3)

Mañana, jueves 26 de noviembre de 2020 y hasta el 20 de febrero de 2021 se inaugura en el Centro Cultural de España en Montevideo la exposición “El viaje a Roma. Fotógrafos becarios en la Academia de España en Roma”. Se trata de la tercera etapa de una itinerancia que inició el Centro Niemeyer de Avilés entre junio y septiembre de 2019, que después se presentó en Casa de América en Madrid y que gracias al apoyo de AECID la muestra continuará su itinerancia internacional a lo largo de 2021 por diversos países americanos.

Esta exposición reúne una muestra de la obra de algunos de los fotógrafos españoles contemporáneos más reconocidos por su calidad artística: Paula Anta, Juan Baraja, Nicolás Combarro, Naia del Castillo, Julio Galeote, Germán Gómez, José Guerrero, David Jiménez, Aitor Lara, Jesús Madriñán, Fernando Maquieira, José Noguero, Jorge Yeregui y Begoña Zubero. Junto a sus obras se expone también un amplio grupo de fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, los primeros artistas que abordaron la fotografía en la Academia de España en Roma.

Todos estos creadores conforman un conjunto de fotógrafos que hoy constituyen la primera línea de la fotografía española. A pesar de su diferencia de edad, forman una suerte de generación que asume la fotografía como un lenguaje propio con el que realizar un análisis subjetivo del entorno y una documentación de una época o de un lugar. Con sus obras, la comisaria Rosa Olivares presenta esta exposición con el objetivo de mostrar que es lo que actualmente se está haciendo en España en el ámbito de la fotografía. Al mismo tiempo, la exposición visibiliza cuál fue el punto de inicio de esta disciplina, con las atrevidas fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, ambos becarios de esta institución entre 1920 y 1930.

La Academia de España en Roma desde su creación, en 1873, ha desempeñado un papel fundamental en la formación de diversas generaciones de artistas e intelectuales españoles. Esta institución de la Administración General del Estado en el exterior tiene por objeto primordial contribuir a la formación artística y humanística de creadores, restauradores e investigadores, con la finalidad de lograr una mayor presencia cultural española en Italia, un mejor entendimiento de las culturas de ambos países y una mayor vinculación cultural entre Europa e Iberoamérica. La Academia abarca en la actualidad disciplinas tan diversas como cine, arquitectura, escultura, fotografía, moda o restauración.

Rosa Olivares: coordinadora de exposiciones de fotografía del Centro Niemeyer y comisaria de este proyecto, es una de las mujeres que más ha colaborado en la difusión y conocimiento del arte contemporáneo y sus profesionales en nuestro país. Editora, periodista, crítica, gestora cultural y comisaria, desde el año 2000 es editora y directora de la revista especializada en fotografía contemporánea “Exit” y, desde 2002, también de “Exit Book”, una revista que analiza libros de arte y de cultura visual contemporánea.

Inaugurazione virtuale Riattivando Videografie

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26 novembre alle ore 19 in diretta su FACEBOOK

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Un progetto dell’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID), in collaborazione con la Real Academia de España en Roma e la Rete di Centri Culturali della Cooperazione Spagnola, inquadrato dentro di Programa Ventana.

Riattivando Videografie offrirà un percorso espositivo virtuale con una selezione di lavori audiovisivi di più di 70 artisti provenienti da  Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Guinea Equatoriale, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Spagna e Uruguay.

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Giorno dei Morti

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FINO AL 20 NOVEMBRE
L’Accademia si unisce alla celebrazione messicana del Giorno dei Morti, con l’installazione di un Altare dei Morti e un Teschio monumentale nel chiostro dell’Accademia, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata del Messico in Italia.
Il Giorno dei Morti, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO, è un festival sincretico tra la cultura preispanica e la religione cattolica che, data la natura pluriculturale e multietnica del Messico, ha dato origine a diverse espressioni popolari, trasmesse di generazione in generazione. di generazione e ai quali, con il passare del tempo, si sono aggiunti significati ed evocazioni differenti a seconda degli indigeni, della comunità o del gruppo che li attua.
L’Altare e la Calavera saranno visitabili fino al 20 novembre negli orari abituali di visita.

PROGRAMA “ARMARIOS ABIERTOS”

Armarios Abiertos. Diversidad sexual en la cultura iberoamericana fue un encuentro digital organizado por la Red de CCE de la Cooperación Española con el que nos sumamos a las actividades en torno al Día Internacional del Orgullo LGBTQI. Con la colaboración de CortoEspaña, Centro Cultural Niemeyer, Premio Sebastiane y la Academia de España en RomaArmarios  Abiertos ofreció, durante cinco días (29 de junio al 3 de julio), una programación en línea de conversatorios sobre la presencia y representación del colectivo LGBGTQI+ en las producciones y manifestaciones culturales iberoamericanas. En algunas mesas también se contó con agentes de Guinea Ecuatorial, único país africano donde la Red de CCE está presente. Read more

PROCESSI 147

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MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI RESIDENTI
STAGIONE 2019/2020
25 GIUGNO 2020 – 31 DICEMBRE 2020

prenotazioni@accademiaspagna.org oppure al n. 06.581.28.06


ELENCO RESIDENTI STAGIONE 2019/2020

Ais, Jose Ramón – Fotografia ‎

Berrocal, Carla – Fumetto

Buchannan, Antonio – Stilista

Bustelo, Ana – Fumetto

Cera, Joana – Scultura

Cubero, Jorge – Grafica

Guzmán, Federico – Pittura

Inglada, Susanna – Incisione

Lasunción, Montserrat – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Leo, Jana – Fotografia e video

Marzo, Jorge Luis – Iconografia e intelligenza artificiale

Ortega, Irene-Clémentine– Stilista

Pividal, Javier – Arti Plastiche

Radigales, Enrique – Arte e Nuove Tecnologie

Ramas, Pantxo – Mediazione critica

Serra, Adolfo – Illustrazione

Soto, Begoña – Cinema

Sotolongo, Claudio – Grafica

Soutullo, Eduardo – Musica e composizione

Verdugo, Javier – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Vilas, Manuel – Letteratura

Zamora, Ana – Teatro

 

Si rinnova il consueto appuntamento del mese di giugno con la mostra dei borsisti della Real Academia de España en Roma che prosegue la stagione espositiva, mai interrotta anche durante il lungo periodo di lockdown che li ha visti presentare i loro lavori sui social con il progetto Finestre Aperte, con l’inaugurazione di Processi 147, mostra finale dei borsisti 2019/2020 che si aprirà giovedì 25 giugno.

Gli artisti e ricercatori residenti, 22 in tutto, spagnoli, latinoamericani e italiani, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia ed in particolare alla città che li ospita. Roma rimane sempre al centro della loro ricerca artistica, che quest’anno spazia dall’archeologia alla musica, dalla fotografia al cinema, dalla letteratura alla moda, dall’arte figurativa alle performance, mettendo in mostra tutta la loro creatività.

La Real Academia de España di Roma, 147 anni dopo la sua istituzione, continua a rinnovarsi come centro di produzione artistica e di conoscenza. Dal 1873, anno della sua nascita, sono stati 988 i borsisti che hanno vissuto a Roma, dando vita durante il loro soggiorno nella città ad importanti progetti e consolidando sempre più il ruolo dell’Accademia come centro di cultura spagnola all’estero.

 

Prenotazioni obbligatoria i fine settimana e per i gruppi tutti i giorni

Infoline: +39 06 5812806 – prenotazioni@accademiaspagna.org

Javier Verdugo – Finestre Aperte

Archeologia e poterE

Il lavoro di ricerca: Archeologia e potere. La tutela e la conservazione del patrimonio archeologico di Roma dall’Unità d’Italia al dopoguerra (1870-1945) è la continuazione di un studio precedente: IMMENSA AETERNITAS. L’interesse per il passato e la formazione del sapere archeologico dall’Antichità all’Età Moderna, con particolare attenzione a Roma e allo Stato Pontificio. Nel suddetto lavoro abbiamo studiato l’evoluzione della tutela del patrimonio di Roma dal 1162 al 1870 e gli interventi sia dell’autorità pontificia che dell’amministrazione francese seguita all’occupazione di Roma da parte di Napoleone la cui idea centrale sarà quella di Roma come seconda capitale dell’Impero dopo Parigi, con il figlio di Napoleone come re di Roma.

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Regina José Galindo Lavarse las manos

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Un progetto della Real Academia de España en Roma e del CCE Guatemala
A cura di Federica La Paglia

Performance 10 dicembre ore 18:30
Inaugurazione mostra 13 dicembre Ore 18:30

Lavarse las manos è il primo lavoro del progetto “cuestiones de estado” di Regina José Galindo che propone il tema della migrazione attraverso le testimonianze dei protagonisti. Si tratta di un lavoro relazionale condotto con donne rifugiate in Italia da cui nascono una performance e una mostra, in cui la migrazione viene affrontata mediante la prospettiva di genere. L’opera agisce per modificare la visione eurocentrica dell’altro, coinvolgendo il pubblico in un gesto di responsabilizzazione.

Ingresso libero

PROCESSI 146

processi

Processi 146

Mostra finale degli artisti e ricercatori residenti

Real Academia de España en Roma
(Piazza S. Pietro in Montorio, 3)

Inaugurazione – Giovedì 20 giugno 2019 dalle 20.00 alle 22:00
(apertura al pubblico: 21 giugno-settembre 2019)

La mostra presenta i progetti e i lavori realizzati dagli artisti e ricercatori durante la loro residenza presso l’Academia de España nell’anno 2018/2019.I residenti, 23 in tutto, tra spagnoli e latinoamericani, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo, e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia e in particolare alla città che li ospita. Roma, dunque, è al centro della loro ricerca, che va dalla fotografia al cinema, dall’architettura al teatro, dalla letteratura al design, dall’arte visuale alle performance, dalla storia dell’arte e il restauro alle tecnologie multimediali, mettendo in mostra tutta la loro creatività.Sono già 966 i borsisti che sono stati ospitati alla Real Academia dall’anno della sua fondazione avvenuta nel 1873, un lungo percorso che ha visto l’Academia diventare una delle residenze più importanti di Spagna, sviluppando un ruolo fondamentale nella formazione di numerose generazioni di artisti e intellettuali spagnoli e ibero americani.

La mostra rappresenta anche l’opportunità di visitare un complesso monumentale solitamente chiuso al pubblico, con i suoi grandi tesori nascosti, come il chiostro, i giardini, la terrazza, il salone dei ritratti e la sala da pranzo del piano nobile.

Orari di apertura:

Dal martedì alla domenica
dalle ore 10.00 alle ore 18.00
lunedì chiuso

Infoline: +39 06 5812806 – info@accademiaspagna.org