Dibattito – Reactivando Videografías

“VIDEOGRAFIE: LA CULTURA TRA LE TELECAMERE”

streaming Da iL CANALe YOUTUBE DEL CENTRO DE CIENCIAS HUMANAS Y SOCIALES DEL CSIC
Mercoledì 24 MARZO Alle 19.00

Questo progetto nasce dal lancio della mostra web Riattivando Videografie e mira a configurare un quadro teorico per la riflessione sul progetto e sulla creazione video nella contemporaneità. Per questo, si svolge in diversi dibattiti online che si svolgeranno a marzo e settembre 2021 e nel gennaio 2022, nonché in lavori di riflessione e ricerca che saranno pubblicati su questo sito alla fine del 2021.

PROGRAMMA DI DIBATTITI 

Curatrice scientifica: Remedios Zafra (Istituto di Filosofia, CSIC)

L’insieme di diversità di voci e culture di Riattivando Videografie aveva bisogno di una stanza tutta per sé, un contesto di concentrazione che permettesse di guardarle singolarmente o in gruppo. Approfondendone una a una o stabilendo nessi e legami silenziosi tra le loro narrative, modi di dire e questioni che le mobilitano. Meritano il regalo dell’osservazione e della riflessione al di là della contemplazione e valutazione estetica o critica. A tale scopo l’archivio online di Videografie sarà accompagnato da diversi dibattiti e da una pubblicazione che mirano a problematizzare e a rendere riflessiva l’esposizione di queste opere.

Nell’articolazione tematica di suddetto lavoro di dibattito, ricerca e scrittura, proponiamo di differenziare tre nodi di intensità sui quali circoscrivere le riflessioni: la complessità e il contesto della cultura-rete per la pratica videografica, i soggetti creatori e le loro condizioni di produzione oggi e, infine, le culture e i soggetti che parlano uniti in gran parte da una lingua comune ma singolarizzati nell’enfasi e nello sguardo.

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“ACTUAR EN LA EMERGENCIA” – PRESENTAZIONE

Lo scorso martedì 16 marzo ha avuto luogo l’evento di presentazione dei 15 progetti di ricerca che insieme danno forma al programma triennale (2021-2023) ACTUAR EN LA EMERGENCIA. REPENSAR LA AGENCIA DEL DISEÑO DURANTE (Y DESPUÉS DE) LA COVID-19, programma di GREDITS (Grupo de Investigación en Diseño y Transformación Social) e della Real Accademia di Spagna in Roma (RAER), con la collaborazione di BAU Centro Universitario di Design (Barcellona), ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (Urbino), DiARC (Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Departamento de Historia del Arte de la Universidad de Barcelona AASD (Arte, Arquitectura y Sociedad Digital) Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Enna “Kore” (Enna) e HANGAR Centro di Produzione e Ricerca in Arti Visive (Barcellona).

Il programma di ricerca internazionale, che coinvolge più di 50 ricercatrici/ricercatori, ha come obiettivo l’esplorazione di un insieme eterogeneo di fenomeni causati dalla pandemia di COVID-19, che mettono al centro della discussione la competenza e le capacità di azione del design e della creatività come motori di analisi e di risposta alle sfide connesse all’odierna crisi.

L’evento di presentazione ha avuto luogo martedì 16 marzo dalle 9:30 alle 13:30 in modalità blended: online attraverso la piattaforma Zoom, e in presenza nella sala d’atti della Real Academia de España en Roma: https://www.youtube.com/watch?v=L_cn8xP7qTo

WEB DEL PROGRAMMA: https://www.gredits.org/raer_actuar_en_la_emergencia/

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“A quel paese” – Rogelio López Cuenca

A quel paese
Rogelio López Cuenca

12 marzo – 27 giugno 2021

Prenotazioni
Per la visita alla mostra presso la Academia de España prenotazioni tramite:
prenotazioni@accademiaspagna.org | +39065812806

Presentazione
Nell’ambito del programma di attività vincolate con il 150 anniversario della Real Academia de España en Roma, negli ultimi tre anni si è realizzata una serie di esposizioni che rivisitano la traiettoria di borsisti passati per i quali il soggiorno a Roma ha significato un punto di inflessione nella loro carriera.
Il ciclo ha avuto inizio con Gregorio Prieto e la sua produzione fotografica, la cui mostra si è svolta nella primavera del 2018, e ha proseguito con Pepe Espaliú in cui si è offerto uno sguardo agli ultimi anni della vita di questo grande artista e alla sua poco conosciuta tappa come borsista della Academia.
La Academia continua questa serie con una retrospettiva di Rogelio López Cuenca, che a partire dalla residenza artistica in questa istituzione nell’anno 1994-1995 ha rafforzato la sua proiezione internazionale, specialmente nelle relazioni con l’Italia. Per questo motivo si espongono opere in gran parte posteriori al soggiorno a Roma o che si relazionano con la città stessa.
In questo modo la Academia sottolinea l’importanza delle generazioni dei borsisti che continuano con una produzione attiva e furono/sono/saranno riferimenti nella scena dell’arte contemporanea della Spagna, fatto in questo caso evidenziato dalla mostra monografica che recentemente è stata dedicata all’artista dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Yendo leyendo, dando lugar).

A QUEL PAESE è la prima mostra antologica di Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) in Italia. Artista tra i più significativi della sua generazione, López Cuenca porta avanti da quasi quattro decenni una ricerca di grande spessore critico che si esplicita nella dimensione politica e poetica della sua pratica artistica. In mostra sono esposte una quindicina di opere dai primi anni Novanta ad oggi, tra cui alcune grandi installazioni che affrontano i temi ricorrenti nel suo lavoro: le politiche migratorie, la memoria storica, la spettacolarizzazione della cultura, la riconversione turistica delle città contemporanee, la critica coloniale ed istituzionale.
Come si evince dall’enigmatico titolo di questa mostra, l’attenzione alle potenzialità semantiche del linguaggio e del suo uso è la strategia critica che incarna i modi di fare non convenzionali di López Cuenca, poeta ancora prima che artista visivo, nel proposito di risignificare e ripensare la realtà, oltre la finzione imposta dal discorso dominante.
La mostra si sviluppa negli spazi del complesso monumentale della Academia de España, in un percorso che oltre alle consuete sale espositive affacciate sul chiostro occupa spazi eccezionalmente aperti al pubblico, come la terrazza-giardino e il co-working, prosegue alla vicina Fondazione Baruchello e si infiltra nello spazio pubblico della città.

Esposizione a cura di Anna Cestelli Guidi
Un progetto della Real Academia de España en Roma e di Acción Cultural AC/E
In collaborazione con la Fondazione Baruchello, Roma
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma

Opere in prestito dalle collezioni:
IVAM Institut Valencià d’Art Modern, Valencia
MUSAC Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Galería Juana de Aizpuru, Madrid

BIOGRAFIA

Rogelio López Cuenca (Malaga, 1959) è filologo, poeta e artista visivo. Da fine anni Settanta, come membro del gruppo che diventerà il collettivo attivista Agustín Parejo School, organizza manifestazioni, concerti e mostre, realizza progetti editoriali, interventi poetici nello spazio urbano, e pratica la copy art e la poesia sperimentale. Negli anni Ottanta López Cuenca combina i metodi dell’arte visiva e i procedimenti abituali della letteratura e delle scienze sociali: lavora con adesivi, manifesti, segnali stradali, nastri di segnalazione e mupi. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta López Cuenca comincia a lavorare sulla rappresentazione e sulla costruzione dell’identità dell’ “Altro” rispetto all’identità individuale e collettiva dell’Occidente. Questa problematica rimane ancora oggi uno dei temi principali del suo lavoro. Da inizio anni Duemila l’artista realizza un gran numero di progetti collaborativi con cui si propone la revisione della Storia ufficiale tramite interventi nello spazio urbano e il disegno di “cartografie alternative”. Nell’estate del 2019 il Museo Reina Sofia di Madrid gli dedica una grande retrospettiva.

INFORMAZIONI DI ACCESSO AL PUBBLICO AL COMPLESSO MONUMENTALE DELLA REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

chiusura DEL COMPlESSO MONUMENTALE DI SAN PIETRO IN MONTORIO e la mostra a quel paese

A PARTIRE DA LUNEDÌ 15 MARZO
segui i nostri progetti online:

PROCESSI 147 – MOSTRA VIRTUALE

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 www.accademiaspagna.org/processi147

Disponibile online da settembre

Per la prima volta la Academia de España en Roma offre una mostra virtuale con una selezione dei progetti dei 22 creatori e ricercatori residenti durante 2019/2020: Processi 147. Si aggiunge alla mostra temporanea che, nelle sale della Academia, ha aperto al pubblico in giugno e che rimarrà esposta fino alla fine dell’anno.

Una opportunità di avvicinarsi per conoscere meglio coloro che hanno usufruito di questa prestigiosa borsa, in una esperienza totalmente differente. Uno strumento che si somma alle diverse pubblicazioni, immagini o video che, durante il loro soggiorno, hanno diffuso i lavori realizzati e che, a partire da questo progetto pilota, si incorporeranno annualmente con un linguaggio proprio, concepito per tutti i pubblici e per arrivare in tutti i luoghi.

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RIATTIVANDO VIDEOGRAFIE

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www.reactivandovideografias.com

Disponibile online dal 26 novembre

Riattivando Videografie mette insieme in una mostra virtuale una selezione di opere audiovisuali di più di 70 artisti procedenti di Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Guinea Equatoriale, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panamá, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Spagna e Uruguay. Il progetto verrà arricchito con una serie di tavole rotonde e residenze presso la Real Academia di Spagna a Roma distribuite lungo la durata del progetto.

L’inaugurazione, sempre virtuale, è stata fatta online il 26 dicembre attraverso il nostro canale facebook (ancora disponibile qui), con diversi partecipanti relazionati con il il progetto.

La mostra, curata dalla artista e dottoressa in Arte e Ricerca Estíbaliz Sádaba Murguía, raccoglie una cartografia estesa e abitata da una enorme pluralità di voci dalla quale emerge la diversità di modi di lavoro e formati, il tutto con l’obiettivo di offrire una profonda riflessione attorno un’unica caratteristica omogenea: la videoarte. Ancora una volta, la tecnologia si trasforma in un potente alleato, affrontando la sfida e concependo un’esposizione in tempi di difficile presenzialità.

La piattaforma web è stata disegnata per poter accedere in maniera intuitiva e diretta a tutte le opere, che vanno accompagnate da una sinossi e la biografia dell’artista, e i testi curatoriali.

la gran conspiración

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www.lagranconspiracion.com

La Grande Cospirazione è una mostra virtuale che riunisce opere create appositamente nello spazio virtuale dagli artisti e dalle artiste Agnès Pe, Clara Montoya, Francesc Ruiz, Marc Vives e Paco Chanivet. Queste nuove creazioni nascono dall’invito dei curatori della mostra -Manuela Pedrón Nicolau e Jaime González Cela- a ripensare le condizioni del contatto a distanza e le forme di conoscenza attuali, tenendo particolarmente conto delle logiche della telecomunicazione. Le cinque opere che qui si presentano sono state create nel 2020 per essere fruite attraverso un dispositivo digitale, da un qualsiasi luogo con una connessione a Internet. Partendo da approcci e strategie diverse, questa mostra permette di rendere visibile e di sperimentare i meccanismi occulti della Rete che nella sua saturazione e dematerializzazione diventano invisibili. Fa parte del Programa Ventana di contenuti digitali promosso dall’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID).

 

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Real Academia de España en Roma
Piazza di San Pietro in Montorio, 3, Roma
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LA GRAN CONSPIRACION – INCONTRO TRA FRANCESC RUIZ E LEHO DE SOSA

3 marzo alle 20.00 (gmt+1).

Si tratta della terza tavola rotonda all’interno del progetto la Gran Conspiración (www.lagranconspiracion.com).

Questo incontro confronta in un dialogo il lavoro degli artisti Leho de Sosa (Uruguay) e Francesc Ruiz (Spagna). La loro conversazione verserà sulle questioni e referenze sulla produzione e circolazione del fumetto LGTBIQ in diversi contesti e momenti. Saranno anche presenti Manuela Pedrón e Jaime González, i curatori del progetto.

Sarà trasmessa in streaming sul canal de youtube del Centro Cultural de España en Montevideo. Inoltre, verrà condiviso il link della riunione per gli interessati che eventualmente vogliano interfacciarsi con gli artisti e i curatori e fare delle domande alla fine dell’incontro.

La attività sarà svolta in lingua spagnola.

RADIX

 

RADIX

Ideato e diretto da Cristiano Leone, RADIX è un progetto audiovisivo che promuove il confronto tra creazione contemporanea, patrimonio storico e lingua come strumento di diplomazia culturale

Il primo capitolo di RADIX, sostenuto dall’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma con la collaborazione dell’Accademia Reale di Spagna a Roma e dell’Istituto Cervantes di Roma, è dedicato alla relazione tra la danza del coreografo spagnolo Iván Pérez, la lingua latina di Seneca, e un monumento emblematico della storia romana e spagnola, il Tempietto del Bramante.

Quest’ultimo è un esempio eccezionale della storia della diplomazia culturale tra Spagna e Italia: commissionato dai monarchi spagnoli all’inizio del XVI secolo, sorge nel punto esatto in cui, secondo una tradizione medievale, avvenne il martirio di San Pietro.

Come il Tempietto, la coreografia di Iván Pérez è costruita attorno a un principio di circolarità. Attraverso un movimento a spirale ascendente, il coreografo trasforma il tempo in un vettore di movimento ed espansione che riporta in vita le colonne del Tempietto, suggerendo una soluzione di continuità tra Roma antica, rinascimentale e contemporanea.

La performance di Pérez è accompagnata dalla lettura in latino di alcuni brani tratti dal De Brevitate Vitae di Seneca. La scelta di quest’autore ha una valenza profondamente simbolica: egli non è solo uno dei filosofi più importanti della cultura latina, ma nacque anch’egli su suolo ispanico e fu, inoltre, contemporaneo di San Pietro.

Insieme a Seneca, il coreografo “conversa” con i nostri illustri antenati, da Socrate ad Epicuro, passando per gli stoici e i cinici. Ed è grazie a questo dialogo che la sua storia personale si estende all’infinito, come suggerisce il filosofo cordovese.

L’estetica del cortometraggio rievoca anche la Liberazione di San Pietro dell’amico di Bramante, Raffaello, a sottolineare l’idea del convivio di spiriti nobilissimi a cui siamo tutti invitati.

In futuro, RADIX auspica coinvolgere anche altri artisti contemporanei per esplorare le nostre radici comuni, trarre ispirazione dal nostro patrimonio storico, valorizzarlo, e porre la nostra genealogia culturale comune al centro del dibattito sull’identità europea.

Iván Pérez
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© Susanne Reichardt

Il coreografo spagnolo Iván Pérez è il direttore artistico del Dance Theatre Heidelberg (DTH) al Theater und Orchester Heidelberg. Ha assunto la direzione artistica del DTH nel settembre 2018, oltre a essere il curatore della Tanzbiennale Heidelberg e del Centro Coreografico di Heidelberg.

Ex membro del Netherlands Dance Theatre, Pérez ha fatto il suo debutto coreografico nel 2011 con “Flesh”. Da allora, ha creato nuovi lavori per l’Oeéra di Parigi, Balletboyz, Moscow Ballet, National Dance Company e Dance Forum Taipei, tra gli altri.

Nel 2018, la sua creazione per il Balletto dell’Opera di Parigi, “The Male Dancer”, parte di una serata con Crystal Pite, Hofesh Shechter e James Thiérrée, è stata trasmessa da Arte e ha raggiunto i cinema di tutto il mondo. Prima di iniziare il suo mandato al DTH, ha creato “Flutter” per Natalia Osipova e Jonathan Goddard, che ha debuttato al Sadler’s Wells Theatre di Londra; “Flutter”, coprodotto dal New York City Center, continua a girare il mondo. Nel 2016, il lungometraggio “Young Men”, basato sul lavoro teatrale creato per Balletboyz al Sadler’s Wells, è stato presentato in anteprima su BBC2 / Arte e ha vinto i premi Rose d’Or e Golden Prague.

Come coreografo associato per la società di produzione olandese Korzo, ha interpretato “Kick the Bucket” (2011), “Hide And Seek” (2013), “Exhausting Space” (2015) e “Waiting for the Barbarians” con il regista Michiel de Regt (2016 ). Quest’ultimo lavoro ha portato alla prima documentazione scritta della sua pratica: “moving thinking capture, Iván Pérez | A Choreographic Toolbox” scritta da Hannah Shakti Bühler. Nel 2016 ha fondato la sua azienda, INNE, nei Paesi Bassi, dove ha sviluppato le sue capacità imprenditoriali e di leadership. Insieme a INNE ha creato la sua prima opera site specific, “The Inhabitants”, commissionata dal Festival Operaestate d’Italia. Ha anche coreografato “ISLAND” in collaborazione con il regista Grzegorz Bral e Song of the Goat Theatre in Polonia. “Becoming” è stato l’ultimo lavoro svolto con INNE in coproduzione con Dance Forum Taipei ed è stato presentato al Taipei National Theatre durante il Taiwan International Arts Festival (TIFA).

Da quando ha assunto la direzione artistica del Dance Theatre di Heidelberg, Pérez ha creato opere di grande scala, promosso nuove voci coreografiche e creato comunità attorno alla danza. Oggi, la sua trilogia di opere che esaminano la generazione millennial attraverso la danza, le arti visive e la musica continua a svolgersi attraverso “Impression”, “Dimension” e “Oscillation”.

Cristiano Leone

c.leoneCristiano Leone è titolare di un dottorato di ricerca in Filologia Romanza (Scuola di dottorato europeo in Filologia Romanza dell’Università di Siena) e di un Executive Master in Management (Solvay Brussels School of Economics and Management). Ha insegnato Linguistica e Filologia all’Université de Namur, Humanités e Histoire a Sciences Po Paris, Programmazione culturale all’università LUISS Guido Carli. Attualmente, insegna Direzione artistica e Performance Art a Sciences Po Paris e Performing Arts Management all’università Bocconi. Al centro della sua attività si situano la direzione artistica, la comunicazione e, più in generale, le politiche culturali legate all’educazione. È stato, infatti, dapprima responsabile della Formazione presso Sorbonne Universités (2014-2016), e poi responsabile della programmazione culturale e della comunicazione dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici (2016-2019). Nel 2019, è stato drammaturgo delle Troiane di Euripide al Teatro Greco di Siracusa (regia di Muriel Mayette-Holtz e allestimento di Stefano Boeri) e autore dello speciale televisivo “Il giorno della Libertà” (Rai Tre), in occasione dei trent’anni dalla caduta del muro di Berlino. Autore di due edizioni di testi latini pubblicati per la Salerno Editrice e per l’Accademia Nazionale dei Lincei, di articoli su argomenti filologici apparsi su riviste internazionali, ha curato o coordinato numerosi cataloghi dell’Accademia di Francia a Roma editi da Electa. Ha ideato e diretto il Festival multidisciplinare Ō al Museo Nazionale Romano (produzione Electa) sin dalla sua prima edizione nel 2018, con l’obiettivo di incoraggiare il dialogo tra la creazione contemporanea e il patrimonio storico e artistico.

Scheda tecnica

Direzione: Cristiano Leone
Danza e coreografia: Iván Pérez
Assistente alla Coreografia: Renan Martins
Testo: Lucius Annaeus Seneca, De Brevitate vitae, trad. Tommasso Gazzarri (Oscar Classici: Mondadori)
Musica: Machinefabriek con Berlinde Deman- Luchtwezen. Composto da Rutger Zuydervelt e Berlinde Deman
Voce: Riccardo Floris
Produzione: CLP SRLS
Assistente alla Produzione: Sol Costales Doulton
Ingegnere del suono: Edoardo Pietrogrande
Direttore della fotografia: Alessandro Viero
Montaggio: Alessandro Massara
Luci: Federico Viero
Macchinista: Daniel Ciorba
SteadyCam e Cameraman: Alessandro Massara
Pilota APR: Mirko Mattei
Fornitura tecnica: Colorsound Service
Progetto sostenuto dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma, in collaborazione con l’Accademia Reale di Spagna a Roma e dell’Istituto Cervantes di Roma.

Il video sarà presentato venerdì 18 dicembre alle ore 11:00 tramite:
– il portale digitale dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma: https://www.piazzadispagna.es/event/radix
– il portale digitale della Reale Accademia di Spagna a Roma:

https://www.accademiaspagna.org/radix/

– il canale Youtube dell’Istituto Cervantes di Roma: https://cultura.cervantes.es/roma/it/Radix/139444

Contatto
Sol Costales Doulton
Assistente curatrice
s.costales@gmail.com
0034 616692286
0039 3519853276

COVID–19 – Disposizioni DPCM 3 dicembre

Chiusura temporanea della mostra PROCESSI 147 e del complesso monumentale

La Real Academia de España en Roma rimane chiusa al pubblico temporaneamente in ottemperanza al DPCM del 3 dicembre 2020.

Nel frattempo, vi invitiamo a visitare la mostra online PROCESSI 147, e a rimanere aggiornati sui nostri social per le attività online.

RESTA AGGIORNATO!

FB: @Academia.de.Espana.en.Roma

IG: academia_espana_roma

TW: @RAERoma

 

 

In corso

in corso

Nel frattempo, vi invitiamo a rimanere aggiornati sui nostri social per le attività online.

RESTA AGGIORNATO!

FB: @Academia.de.Espana.en.Roma

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PROCESSI 147 – MOSTRA VIRTUALE

PROCESSI 147 online captura

 www.accademiaspagna.org/processi147

Disponibile online da settembre

Per la prima volta la Academia de España en Roma offre una mostra virtuale con una selezione dei progetti dei 22 creatori e ricercatori residenti durante 2019/2020: Processi 147. Si aggiunge alla mostra temporanea che, nelle sale della Academia, ha aperto al pubblico in giugno e che rimarrà esposta fino alla fine dell’anno.

Una opportunità di avvicinarsi per conoscere meglio coloro che hanno usufruito di questa prestigiosa borsa, in una esperienza totalmente differente. Uno strumento che si somma alle diverse pubblicazioni, immagini o video che, durante il loro soggiorno, hanno diffuso i lavori realizzati e che, a partire da questo progetto pilota, si incorporeranno annualmente con un linguaggio proprio, concepito per tutti i pubblici e per arrivare in tutti i luoghi.

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RIATTIVANDO VIDEOGRAFIE

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www.reactivandovideografias.com

Disponibile online dal 26 novembre

Riattivando Videografie mette insieme in una mostra virtuale una selezione di opere audiovisuali di più di 70 artisti procedenti di Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Guinea Equatoriale, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panamá, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Spagna e Uruguay. Il progetto verrà arricchito con una serie di tavole rotonde e residenze presso la Real Academia di Spagna a Roma distribuite lungo la durata del progetto.

L’inaugurazione, sempre virtuale, è stata fatta online il 26 dicembre attraverso il nostro canale facebook (ancora disponibile qui), con diversi partecipanti relazionati con il il progetto.

La mostra, curata dalla artista e dottoressa in Arte e Ricerca Estíbaliz Sádaba Murguía, raccoglie una cartografia estesa e abitata da una enorme pluralità di voci dalla quale emerge la diversità di modi di lavoro e formati, il tutto con l’obiettivo di offrire una profonda riflessione attorno un’unica caratteristica omogenea: la videoarte. Ancora una volta, la tecnologia si trasforma in un potente alleato, affrontando la sfida e concependo un’esposizione in tempi di difficile presenzialità.

La piattaforma web è stata disegnata per poter accedere in maniera intuitiva e diretta a tutte le opere, che vanno accompagnate da una sinossi e la biografia dell’artista, e i testi curatoriali.

 

EL VIAJE A ROMA. FOTÓGRAFOS BECARIOS EN LA ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

APERTURA EL 26 DE NOVIEMBRE EN EL CENTRO CULTURAL DE MONTEVIDEO
DE 11.00 A 19.00 (GMT-3)

Mañana, jueves 26 de noviembre de 2020 y hasta el 20 de febrero de 2021 se inaugura en el Centro Cultural de España en Montevideo la exposición “El viaje a Roma. Fotógrafos becarios en la Academia de España en Roma”. Se trata de la tercera etapa de una itinerancia que inició el Centro Niemeyer de Avilés entre junio y septiembre de 2019, que después se presentó en Casa de América en Madrid y que gracias al apoyo de AECID la muestra continuará su itinerancia internacional a lo largo de 2021 por diversos países americanos.

Esta exposición reúne una muestra de la obra de algunos de los fotógrafos españoles contemporáneos más reconocidos por su calidad artística: Paula Anta, Juan Baraja, Nicolás Combarro, Naia del Castillo, Julio Galeote, Germán Gómez, José Guerrero, David Jiménez, Aitor Lara, Jesús Madriñán, Fernando Maquieira, José Noguero, Jorge Yeregui y Begoña Zubero. Junto a sus obras se expone también un amplio grupo de fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, los primeros artistas que abordaron la fotografía en la Academia de España en Roma.

Todos estos creadores conforman un conjunto de fotógrafos que hoy constituyen la primera línea de la fotografía española. A pesar de su diferencia de edad, forman una suerte de generación que asume la fotografía como un lenguaje propio con el que realizar un análisis subjetivo del entorno y una documentación de una época o de un lugar. Con sus obras, la comisaria Rosa Olivares presenta esta exposición con el objetivo de mostrar que es lo que actualmente se está haciendo en España en el ámbito de la fotografía. Al mismo tiempo, la exposición visibiliza cuál fue el punto de inicio de esta disciplina, con las atrevidas fotografías de Gregorio Prieto y Eduardo Chicharro, ambos becarios de esta institución entre 1920 y 1930.

La Academia de España en Roma desde su creación, en 1873, ha desempeñado un papel fundamental en la formación de diversas generaciones de artistas e intelectuales españoles. Esta institución de la Administración General del Estado en el exterior tiene por objeto primordial contribuir a la formación artística y humanística de creadores, restauradores e investigadores, con la finalidad de lograr una mayor presencia cultural española en Italia, un mejor entendimiento de las culturas de ambos países y una mayor vinculación cultural entre Europa e Iberoamérica. La Academia abarca en la actualidad disciplinas tan diversas como cine, arquitectura, escultura, fotografía, moda o restauración.

Rosa Olivares: coordinadora de exposiciones de fotografía del Centro Niemeyer y comisaria de este proyecto, es una de las mujeres que más ha colaborado en la difusión y conocimiento del arte contemporáneo y sus profesionales en nuestro país. Editora, periodista, crítica, gestora cultural y comisaria, desde el año 2000 es editora y directora de la revista especializada en fotografía contemporánea “Exit” y, desde 2002, también de “Exit Book”, una revista que analiza libros de arte y de cultura visual contemporánea.