Inaugurazione virtuale Riattivando Videografie

RIATTIVANDO VIDEOGRAFE

26 novembre alle ore 19 in diretta su FACEBOOK

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Un progetto dell’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID), in collaborazione con la Real Academia de España en Roma e la Rete di Centri Culturali della Cooperazione Spagnola, inquadrato dentro di Programa Ventana.

Riattivando Videografie offrirà un percorso espositivo virtuale con una selezione di lavori audiovisivi di più di 70 artisti provenienti da  Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Guinea Equatoriale, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Spagna e Uruguay.

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Cuentos en Red

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“Cuentos en Red” è una serie di audioracconti in podcast, iniziativa della Red de Centros Culturales de España appartenente alla Agencia Española de Cooperación Internacional pata el Desarrollo; si tratta di una raccolta di venti racconti di venti città di tre continenti. A partire da lunedì 18 maggio, per venti giorni consecutivi, si pubblicheranno en ivoox e spotify i racconti selezionati per ogni paese.
Con questa iniziativa la Rete dei Centri Culturali propone un avvicinamento alla letteratura attraverso strumenti digitali, raccoglie racconti di autrici e autori di paesi ispanoablanti in uno spazio comune con l’obiettivo di far conoscere in maniera interattiva la ricchezza della narrativa in lingua spagnola, così come la possibilità di questo genere e l’importanza della ficcion per la costruzione di immaginari possibili.

I racconti sono narrati da scrittrici e scrittori, giornalisti, attrici e attori di Santo Domingo, Città del Messico, Città del Guatemala, Tegucigalpa, San Salvador, San José de Costa Rica, Managua, Panamá, Lima, Santiago del Cile, Cordoba, Rosario, Buenos Aires, Montevideo, Asunción, La Paz, Malabo, Bata, Roma e Madrid. Città dove si trovano i centri culturali e i centri associati della Cooperación Española, così come l’Academia de España en Roma e la Biblioteca di AECID.

I Cuentos en Red possono essere ascoltati gratuitamente da computer, tablet o semplicemente da smartphone accedendo al Link di IVoox o attraverso il link di Spotify

Giorno dei Morti

celebrazione giorno dei morti

dia de muertos

FINO AL 20 NOVEMBRE
L’Accademia si unisce alla celebrazione messicana del Giorno dei Morti, con l’installazione di un Altare dei Morti e un Teschio monumentale nel chiostro dell’Accademia, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata del Messico in Italia.
Il Giorno dei Morti, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO, è un festival sincretico tra la cultura preispanica e la religione cattolica che, data la natura pluriculturale e multietnica del Messico, ha dato origine a diverse espressioni popolari, trasmesse di generazione in generazione. di generazione e ai quali, con il passare del tempo, si sono aggiunti significati ed evocazioni differenti a seconda degli indigeni, della comunità o del gruppo che li attua.
L’Altare e la Calavera saranno visitabili fino al 20 novembre negli orari abituali di visita.

CONCERTO: ROMA: RECINTI SACRI E SPACIALIZZAZIONE SONORA

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

Eduardo Soutullo

Roma: recinti sacri e spazializzazione sonora

 

Domenica 5 luglio 2020 ore 19.00

Chiesa di San Pietro in Montorio,

Roma, Piazza S. Pietro in Montorio 3

 

Domenica 5 luglio alle ore 19.00 presso la Chiesa di San Pietro in Montorio, si terrà il concerto del compositore Eduardo Soutullo (Bilbao, 1968). Durante il concerto verrà eseguita per la prima volta in assoluto Pentaphonics, composizione realizzata dal Mº Soutullo durante il suo soggiorno a Roma, al quale ha partecipato con il progetto Roma: recinti sacri e spazializzazione sonora. Il risultato del progetto è stata la composizione di un lavoro di musica da camera della durata di quindici minuti, il cui obiettivo è quello di esplorare la spazializzazione del suono, usando il linguaggio contemporaneo partendo dal lavoro di alcuni compositori di musica del XVI e XVII secolo come Orazio Benevoli (1605-1672), Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743) e Andrea Gabrieli (1533-1585).

 

A Roma, per la prima esecuzione della sua composizione, il maestro Soutullo ha scelto la chiesa di San Pietro in Montorio poichè lo spazio interno della chiesa consente di collocare i cinque musicisti del quintetto della PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble (violino, violoncello, clarinetto, flauto, pianoforte) alla maniera della musica policorale, come nelle opere barocche, creando un effetto sonoro surround che avvolge lo spettatore.

Il concerto inoltre prevede l’esecuzione di alcune musiche rinascimentali riarrangiate dal compositore, HODIE COMPLETI SUNT di Andrea Gabrielli (1533-1585), CANTATE DOMINO e VIAS TUAS DOMINE di Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743).

CONCERTO SOUTULLO

Il concerto, a ingresso gratuito su prenotazione, fa parte di Processi 147, mostra dei borsisti 2019/2020, aperta fino al 31 dicembre 2020 e inaugurata lo scorso 25 giugno, che presenta i lavori finali degli artisti residenti.

PROGRAMA “ARMARIOS ABIERTOS”

Armarios Abiertos. Diversidad sexual en la cultura iberoamericana fue un encuentro digital organizado por la Red de CCE de la Cooperación Española con el que nos sumamos a las actividades en torno al Día Internacional del Orgullo LGBTQI. Con la colaboración de CortoEspaña, Centro Cultural Niemeyer, Premio Sebastiane y la Academia de España en RomaArmarios  Abiertos ofreció, durante cinco días (29 de junio al 3 de julio), una programación en línea de conversatorios sobre la presencia y representación del colectivo LGBGTQI+ en las producciones y manifestaciones culturales iberoamericanas. En algunas mesas también se contó con agentes de Guinea Ecuatorial, único país africano donde la Red de CCE está presente. Read more

PROCESSI 147

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MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI RESIDENTI
STAGIONE 2019/2020
25 GIUGNO 2020 – 31 DICEMBRE 2020

prenotazioni@accademiaspagna.org oppure al n. 06.581.28.06


ELENCO RESIDENTI STAGIONE 2019/2020

Ais, Jose Ramón – Fotografia ‎

Berrocal, Carla – Fumetto

Buchannan, Antonio – Stilista

Bustelo, Ana – Fumetto

Cera, Joana – Scultura

Cubero, Jorge – Grafica

Guzmán, Federico – Pittura

Inglada, Susanna – Incisione

Lasunción, Montserrat – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Leo, Jana – Fotografia e video

Marzo, Jorge Luis – Iconografia e intelligenza artificiale

Ortega, Irene-Clémentine– Stilista

Pividal, Javier – Arti Plastiche

Radigales, Enrique – Arte e Nuove Tecnologie

Ramas, Pantxo – Mediazione critica

Serra, Adolfo – Illustrazione

Soto, Begoña – Cinema

Sotolongo, Claudio – Grafica

Soutullo, Eduardo – Musica e composizione

Verdugo, Javier – Conservazione e restauro dei Beni culturali

Vilas, Manuel – Letteratura

Zamora, Ana – Teatro

 

Si rinnova il consueto appuntamento del mese di giugno con la mostra dei borsisti della Real Academia de España en Roma che prosegue la stagione espositiva, mai interrotta anche durante il lungo periodo di lockdown che li ha visti presentare i loro lavori sui social con il progetto Finestre Aperte, con l’inaugurazione di Processi 147, mostra finale dei borsisti 2019/2020 che si aprirà giovedì 25 giugno.

Gli artisti e ricercatori residenti, 22 in tutto, spagnoli, latinoamericani e italiani, sono i vincitori dell’annuale concorso indetto dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo e sono stati chiamati a realizzare un progetto dedicato all’Italia ed in particolare alla città che li ospita. Roma rimane sempre al centro della loro ricerca artistica, che quest’anno spazia dall’archeologia alla musica, dalla fotografia al cinema, dalla letteratura alla moda, dall’arte figurativa alle performance, mettendo in mostra tutta la loro creatività.

La Real Academia de España di Roma, 147 anni dopo la sua istituzione, continua a rinnovarsi come centro di produzione artistica e di conoscenza. Dal 1873, anno della sua nascita, sono stati 988 i borsisti che hanno vissuto a Roma, dando vita durante il loro soggiorno nella città ad importanti progetti e consolidando sempre più il ruolo dell’Accademia come centro di cultura spagnola all’estero.

 

Prenotazioni obbligatoria i fine settimana e per i gruppi tutti i giorni

Infoline: +39 06 5812806 – prenotazioni@accademiaspagna.org

Javier Verdugo – Finestre Aperte

Archeologia e poterE

Il lavoro di ricerca: Archeologia e potere. La tutela e la conservazione del patrimonio archeologico di Roma dall’Unità d’Italia al dopoguerra (1870-1945) è la continuazione di un studio precedente: IMMENSA AETERNITAS. L’interesse per il passato e la formazione del sapere archeologico dall’Antichità all’Età Moderna, con particolare attenzione a Roma e allo Stato Pontificio. Nel suddetto lavoro abbiamo studiato l’evoluzione della tutela del patrimonio di Roma dal 1162 al 1870 e gli interventi sia dell’autorità pontificia che dell’amministrazione francese seguita all’occupazione di Roma da parte di Napoleone la cui idea centrale sarà quella di Roma come seconda capitale dell’Impero dopo Parigi, con il figlio di Napoleone come re di Roma.

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Manuela Vilas – Finestre Aperte

Traduzione video:
Ciao, sono Manuel Vilas e voglio leggervi un poema dedicato alla città di Roma dove ho vissuto fino a pochi giorni fa.

ROMA
Con l’epidemia che governa l’Italia Roma si è svuotata dei turisti.
Sei rimasta senza nessuno, Roma.
Passeggio per Campo dei Fiori, per Piazza della Quercia, per via Pettinari, e non ci sono uomini, né donne, né gatti, tutti sono andati via.
Ti sto vedendo come ti videro gli antichi. Come fosti nel mille e trecento. Come se ritornasse il Medioevo. Come ti vide Stendhal, come ti video i viaggiatori del diciannovesimo secolo.
Adesso sei sola come me. Cos’altro potresti volere, Roma.
Mai e poi mai sarai sola, sola come me. Questo potere è solo mio. Tuoi l’arte, Dio, gli angeli, la bellezza, la spada, il mistero della storia.
Mia la solitudine suprema.

UN APPUNTO ROMANO

Il mio progetto letterario dell’Academia de España en Roma si sta rivelando molto fruttuoso. Ci sono state alcune circostanze interessanti; la più rilevante è il modo in cui il mio progetto originario si sia trasformato nel dialogo costante che mantengo con la città di Roma. Ciò che in effetti devo constatare è che il mio progetto originario ha subito uno spostamento di genere letterario. Inizialmente, l’impostazione era di carattere narrativo, e aveva come obiettivo la scrittura di un romanzo. Si è imposta, inaspettatamente, la poesia.

Il mio modo di lavorare consiste nel percorrere la città di Roma (c’è anche un capitolo dedicato a Firenze), camminare per le sue vie, visitare i suoi musei, i suoi centri di gravità, e poi trasformare tutte queste esperienze in letteratura. Il mio piano è consistito e consiste nell’uscire tutti i giorni alla ricerca dell’essenza della città. Cammino tra le tre e le quattro ore al giorno, e ho costruito diversi itinerari. Il mio progetto si basa anche sulla conoscenza della vita comune e quotidiana di Roma, la vita della gente, la vita nei bar, i negozi, la strada, il trasporto pubblico, etc.

Il mio proposito è stato quello di conoscere la città, impararla, come se fosse l’apprendimento di una lingua. La mia sfida principale è stata quella di dominare il suo urbanismo, le sue proporzioni e i suoi misteri. Ogni città ha misteri.

Anche vivere in un edificio come quello che ospita l’Academia de España en Roma ha avuto la sua versione letteraria nel mio lavoro. È un edificio molto particolare. Il suo significato storico è poroso.

Riporto una poesia a dimostrazione del mio lavoro.

 

BERNINI E BORROMINI
Oggi ho visto il combattimento

tra Bernini e Borromini,

che invece di volersi bene,

aiutarsi e rispettarsi,

si odiarono.

 

La chiesa di Bernini è luce e disperazione.

Quella di Borromini è serenità ed elegia.

Ed entrambe sono bellissime

ed entrambe sono figlie ben fondate

della bellezza che arde per tutti.

 

I due famosi architetti

fallirono nell’unica cosa che conta:

non seppero essere fratelli, amici,

colleghi, complici.

 

Borromini fu sventurato,

e Bernini fortunato.

 

Nell’ora della morte,

tanto menzionata nelle loro monumentali opere,

entrambi furono un unico corpo in abbattimento.

 

Se dovessi commissionare

la mia casa a uno dei due

la darei a Borromini,

ma non è più il tempo della giustizia,

non lo è mai stato nel mondo.

 

Mi piacerebbe sognare

che si volevano bene,

che celebravano insieme

l’odissea dell’arte,

che mangiavano e ridevano

nelle estati romane

e bevevano e sognavano

l’arrivo della luce sulle pietre

con la fratellanza

come unico dio tra gli uomini.

MANUEL VILAS