LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE- omaggio a Pier Paolo Pasolini

Il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, intellettuale e creativo tra i più complessi e rilevanti del XX secolo ricorre quest’anno. Per questa occasione la Academia de España en Roma presenta l’opera di Alan Carrasco (RAER 2020-21) che si affacia su Roma.

Il 14 novembre 1974, appena un anno prima del suo assassinio, Pier Paolo Pasolini scrisse il suo famoso “testo corsaro” intitolato “Cos’è questo golpe? Io so” sul quotidiano Il Corriere della Sera. Nel contesto dei turbolenti Anni di piombo italiani, l’autore sosteneva di conoscere “i nomi di coloro che controllavano le due diverse – anzi, opposte – fasi di tensione”, in riferimento ai nomi dietro la responsabilità, materiale e intellettuale, delle stragi che erano state orchestrate fino a quel momento. Per sottolineare il carattere premonitore della scrittura di Pasolini, quest’opera allude agli attentati di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e della Stazione Centrale di Bologna (2 agosto 1980), una macabra parentesi che è comprende molta della violenza di quel periodo.

L’insegna di neon è visibile dalla Via Crucis che collega Piazza San Pietro in Montorio e Via Garibaldi, così come da altre zone del Trastevere. L’opera, basata su un frammento della dichiarazione di Pasolini, è stata riprodotta nel carattere della sua macchina da scrivere, la Olivetti Lettera 22. L’impianto rimane spento durante tutta la giornata, tranne nel tempo che va dalle 16:37 alle 10:25, i rispettivi orari dei suddetti attacchi.


ALÁN CARRASCO

Alán Carrasco è un artista visivo e ricercatore di dottorato. La sua produzione artistica è concettualmente legata al suo lavoro di ricerca teorica. Così, il suo lavoro si concentra sui meccanismi di costruzione delle narrazioni ufficiali, prestando particolare attenzione alle strategie narrative come l’induzione selettiva della memoria e dell’oblio e la funzione dell’iconoclastia. È particolarmente interessato ai margini delle narrazioni storiche e all’analisi delle ragioni per cui certi aspetti e attori sono stati sistematicamente eliminati da esse. In progetti recenti ha anche lavorato con quelle che chiama “possibilità della storia”, cioè eventi di cui non siamo sicuri della plausibilità ma che sono, in ogni caso, plausibili.

Il suo lavoro è stato esposto al MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona; CAB Centro de Arte Contemporáneo de Burgos; Sala Amós Salvador, Logroño; Maus Contemporary, Birmingham; Whitebox Harlem, New York; BIENALSUR Bienal Internacional de América del Sur; Lo Pati Centre d’Art de les Terres de l’Ebre; Centro de Cultura Contemporánea Hiriartea de Pamplona/Iruñea; Württembergischer Kunstverein, Stuttgart; Centro Cultural de España en Lima; Arts Santa Mònica, Barcelona; e l’Accademia spagnola di Roma, tra gli altri. Ha ricevuto diverse sovvenzioni e premi, come il MAEC-AECID Grant per una residenza d’artista presso l’Accademia di Spagna a Roma (2021), il MANGO Award per il miglior artista emergente durante la Swab Barcelona Art Fair (2020), le residenze di scambio tra Casa de Velázquez e Hangar (2019), l’Art Nou Award per la migliore mostra personale (2019), il SAC – FiC Residency Programme (2018) o l’Agata Baum de Bernis Grant per artisti del Goethe Institut e il Baden Württemberg-Catalunya Grant (2016).

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Annuncio del vincitore del concorso per la riabilitazione dell’Accademia

Il MITMA (Ministero dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana) annuncia il vincitore e i finalisti del concorso per progetti con intervento della giuria promosso insieme al Ministero degli Affari Esteri per la ristrutturazione e l’ampliamento della Real Academia de España en Roma.

40 team di professionisti hanno partecipato al concorso. La giuria era composta da Iñaqui Carnicero, direttore generale dell’Agenda Urbana e Architettura e presidente della giuria; Hilda Jiménez, direttore generale del Servizio Estero del Ministero degli Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione; Mª Ángeles Albert de León, direttrice della RAER; Marta Callejón, vice direttore generale di Architettura ed Edilizia; Juan Bordes, rappresentante della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando nel Consiglio di Fiduciari della RAER; Elías Torres, Margherita Guccione e María Langarita come architetti di riconosciuto prestigio; ed Elena Calama, responsabile dell’area Diffusione dell’Architettura e segretaria della giuria.

Il primo premio è andato a “FUTURO PRECEDENTE”, opera dello studio di architettura Jesús Aparicio y Donaire Milans Arquitectos, degli architetti italiani ed esperti del patrimonio Francesco Cellini e María Margarita Segarra, insieme al restauratore Alejandro Pajares.

Link al comunicato stampa completo sul sito del MITMA

IL PERCORSO DELLO SPEZIALE IN ROMA – conferenza e percorso guidato

23 aprile alle 11.30h

CIRCUITO TURISTICO ATTRAVERSO I TERRITORI PATRIMONIALI RELAZIONATI ALLA STORIA DELLA MEDICINA A ROMA

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Dal 21 al 24 aprile 2022 sarà inaugurato Il percorso dello speziale a Roma, un circuito turistico unico, che unisce territori patrimoniali relazionati alla storia della medicina, alcuni dei quali precedentemente inaccessibili ai turisti o alla popolazione locale. La Real Academia de España en Roma sarà una delle tappe del nuovo itinerario romano, che vanta l’appoggio di altre prestigiose istituzioni di Roma, come la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma. Questo perché, anticamente, l’ubicazione della RAER confinava con l’orto botanico della spezieria di Santa Maria della Scala, situata all’interno del convento fondato dall’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella piazza di Santa Maria della Scala, proprio nel cuore del quartiere romano Trastevere.

11:30 - Conferenza di Ma. Luisa Vázquez de Ágredos Pascual y Nuria Blaya Estrada

12:30 – Láudano: passagi letterari  (percorso guidato)

Scarica il volantino per leggere più informazione

 

LA FERITA AL COSTATO – Lettura drammatizzata

MARTEDÌ 12 APRILE ORE 11.00 | Presentazione della traduzione di Donatella De Vivo di Pilar Campos e reading a cura di Loredana Scaramella all ‘interno di Herencias, scritture di memoria e identità. Partecipano: Giulio Benvenuti, Giacomo Faccini, Ivan Olivieri, Loredana Piedimonte, Oleksandra Soloviova.

LA FERITA AL COSTATO

Adolf Eichmann è davvero l’esempio perfetto della banalità del male? Per tentare di rispondere a questa domanda Pilar Campos ha dovuto costruire un personaggio ma, soprattutto, attendere pazientemente che esso prendesse forma attraverso lo sguardo di tutti gli altri personaggi, in una pièce in cui, di fatto, egli non è protagonista e tuttavia prende vita e, in modo inquietante, costruisce a sua volta il proprio sguardo su di noi e sul mondo.

HERENCIAS, SCRITTURE DI MEMORIA E IDENTITÀ

Il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università di Roma Tre organizza, in collaborazione con la Real Academia de España en Roma, organizza questa serie di incontri con l’obiettivo di esplorare alcune delle più interessanti forme di scrittura creativa in lingua spagnola che costituiscono una riflessione collettiva sui processi di ricostruzione identitaria basati su un passato complesso e traumatico e sulla sfida imposta da un presente in cui si continuano a verificare le dinamiche di discriminazione, violenza ed emarginazione.

SCARICA LA LOCANDINA

LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE – Alán Carrasco

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

OPERA


LE DUE DIFFERENTI FASI DELLA TENSIONE (2021)

Installazione. Insegna di neon a LED, trasformatori, raccordi in acciaio e installazione elettrica.

32 x 1100 cm.

Il 14 novembre 1974, appena un anno prima del suo assassinio, Pier Paolo Pasolini scrisse il suo famoso “testo corsaro” intitolato “Cos’è questo golpe? Io so” sul quotidiano Il Corriere della Sera. Nel contesto dei turbolenti Anni di piombo italiani, l’autore sosteneva di conoscere “i nomi di coloro che controllavano le due diverse – anzi, opposte – fasi di tensione”, in riferimento ai nomi dietro la responsabilità, materiale e intellettuale, delle stragi che erano state orchestrate fino a quel momento. Per sottolineare il carattere premonitore della scrittura di Pasolini, quest’opera allude agli attentati di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e della Stazione Centrale di Bologna (2 agosto 1980), una macabra parentesi che è comprende molta della violenza di quel periodo.

L’insegna di neon è visibile dalla Via Crucis che collega Piazza San Pietro in Montorio e Via Garibaldi, così come da altre zone del Trastevere. L’opera, basata su un frammento della dichiarazione di Pasolini, è stata riprodotta nel carattere della sua macchina da scrivere, la Olivetti Lettera 22. L’impianto rimane spento durante tutta la giornata, tranne nel tempo che va dalle 16:37 alle 10:25, i rispettivi orari dei suddetti attacchi.

BIOGRAFIA


ALÁN CARRASCO

Alán Carrasco è un artista visivo e ricercatore di dottorato. La sua produzione artistica è concettualmente legata al suo lavoro di ricerca teorica. Così, il suo lavoro si concentra sui meccanismi di costruzione delle narrazioni ufficiali, prestando particolare attenzione alle strategie narrative come l’induzione selettiva della memoria e dell’oblio e la funzione dell’iconoclastia. È particolarmente interessato ai margini delle narrazioni storiche e all’analisi delle ragioni per cui certi aspetti e attori sono stati sistematicamente eliminati da esse. In progetti recenti ha anche lavorato con quelle che chiama “possibilità della storia”, cioè eventi di cui non siamo sicuri della plausibilità ma che sono, in ogni caso, plausibili.

Il suo lavoro è stato esposto al MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona; CAB Centro de Arte Contemporáneo de Burgos; Sala Amós Salvador, Logroño; Maus Contemporary, Birmingham; Whitebox Harlem, New York; BIENALSUR Bienal Internacional de América del Sur; Lo Pati Centre d’Art de les Terres de l’Ebre; Centro de Cultura Contemporánea Hiriartea de Pamplona/Iruñea; Württembergischer Kunstverein, Stuttgart; Centro Cultural de España en Lima; Arts Santa Mònica, Barcelona; e l’Accademia spagnola di Roma, tra gli altri. Ha ricevuto diverse sovvenzioni e premi, come il MAEC-AECID Grant per una residenza d’artista presso l’Accademia di Spagna a Roma (2021), il MANGO Award per il miglior artista emergente durante la Swab Barcelona Art Fair (2020), le residenze di scambio tra Casa de Velázquez e Hangar (2019), l’Art Nou Award per la migliore mostra personale (2019), il SAC – FiC Residency Programme (2018) o l’Agata Baum de Bernis Grant per artisti del Goethe Institut e il Baden Württemberg-Catalunya Grant (2016).

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JUAN LUIS MORAZA, INSTANTS SHARES

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

INSTANTS SHARES

Libro d’artista con tre stampe originali relative a tre emissione di tempo: chronon, anthropon e aeternon.

Autore: Juan Luis Moraza

Tecnica: fotoincisione, intervento e manipolazione

Donazione dell’artista (2 marzo 2022)

 

La dedizione dell’artista è allo stesso tempo l’epitome del lavoro e la sua dissoluzione nel momento pieno della creazione. L’operosità naturale della vita si intensifica dove supera la necessità nel desiderio. Ma la produttività toglie l’eccellenza del lavoro. Negli ultimi anni ho fatto diverse esposizioni sulla nozione di “lavoro assoluto”, osservando come tutta la nostra esistenza nelle società contemporanee si sia trasformata in produttività: lavoriamo le nostre emozioni, lavoriamo il nostro corpo, le nostre relazioni, le nostre forme di riposo, lavoriamo la nostra immagine e il nostro futuro. Stiamo ammettendo una progressiva estensione del tempo e dello spazio di lavoro, delocalizzato e senza orari; il tempo del processo è sostituito dall’istantaneità del risultato o dal ritardo strategico del progetto; e abbiamo imparato a trasformare il nostro tempo libero in un sacrificio senza remunerazione: se non contribuisce all’aumento della ricchezza, vivere viene considerato una forma di pigrizia.

A queste indagini sull’esperienza del lavoro appartiene l’edizione della PRIMA SERIE di banconote della BANCA INTERNAZIONALE DEL TEMPO DI LAVORO, presentata lo scorso gennaio 2020 nella mostra “tripalium” alla Galleria Espacio Mínimo di Madrid. In essi, è stata provata una riflessione sulla capitalizzazione e la simbolizzazione del tempo. In più di venti lingue, banconote con diversi valori temporali, da 0,0001 secondi a 500.000 ore… mostravano iconografie complesse e piccoli inganni allegorici, secondo il tipo di strategie simboliche tipiche della grafica utilizzata dagli Stati da quando assunsero il monopolio dell’editoria monetaria: in ognuna di esse, la scelta di ogni dettaglio (lingua, valore, firme, tipografia, icone, ornamenti) configurava una narrazione specifica.

INSTANTS SHARES, il titolo comune delle 3 opere create in questa occasione per The Print Subscribers Club, si presenta come un nuovo saggio sull’esperienza e il significato del tempo, e sul modo frattale in cui il tutto è incluso in ogni parte. Pubblicare lavori grafici significa sempre condividere, essere parte di qualcosa. E ho pensato che questo progetto fosse un’opportunità per intensificare quell’esperienza di reciprocità e collaborazione. È in questo senso che l’edizione di AZIONI DI ISTANZE si offre come simbolo: nella sua origine greca alludeva al frammento di un recipiente che, dopo una cena tra amici, veniva rotto affinché ognuno di loro potesse conservare lo σύμβολον – emblema, insegna e contratto – dell’amicizia. Per il resto, ciò che si condivide, ciò che si offre e ciò che si riceve, ciò che si contesta e ciò che si sottrae, ciò che si trova, ciò che si ha e ciò che si perde, è sempre il tempo, attorno al quale si concentrano le associazioni e i conflitti umani: perché la vita consiste nell’intensità e nella qualità dell’esperienza del tempo.

Ogni titolo di ciascuna delle tre trasmissioni di istanti implica quindi la condivisione di un tempo reale, immaginario e simbolico. Le tre trasmissioni compongono una sorta di trilogia: (I) la fugacità dell’istante, che sfugge alla coscienza ed è evocata nelle esperienze transtemporali dell’estasi corporea, emotiva o intellettuale; (II) il corso della vita, e il suo limite irrevocabile; (III) l’ampiezza incommensurabile, il punto di fuga di tutti i calcoli e idealizzazioni sull’infinito.

 

BIOGRAFiA DEL ARTISTA

JUAN LUIS MORAZA

Borsista RAER 1991-1992

1960 (Vitoria, Spagna)

Vive e lavora a Madrid.

Juan Luis Moraza espone dal 1980 e occupa un posto rilevante tra gli artisti spagnoli, con opere in importanti musei e collezioni nazionali e internazionali. Ha rappresentato la Spagna all’Expo92 di Siviglia, alla Biennale di San Paolo nel 1994, alla Biennale Internazionale di Grafica di Lubiana nel 1995 e ha presentato il suo lavoro alla Biennale di Venezia nel 2001. Le sue ultime mostre personali includono “tripalium” (Espacio Mínimo. Madrid, 2020), “de oficio” (Estrany-de la Mota. Barcellona, 2017), “trabajo absoluto” (MAC. Coruña. 2016), “república” (Reina Sofía. Madrid, 2014); “IMPLEJIDADES” (Montehermoso. Vitoria, 2009), S¡ (Elba Benítez. Madrid, 2004); “Interpasividad” (K.M. San Sebastián, 1999)… I suoi lavori come saggista includono “Estética del límite. Marcos y pedestales como dispositivos de discontinuidad”, “Corduras” (2008), “Ornamento y Ley” o “MA(non é)DONNA. Imágenes de creación, procreación y anticoncepción”, insieme a numerosi saggi in libri collaborativi, riviste specializzate e cataloghi. Ha curato mostre come “Incógnitas: cartografías del arte contemporáneo en Euskadi” (Guggenheim Bilbao, 2007), “El retorno de lo imaginario. Realismos entre XIX y XXI” (Museo Reina. Madrid, 2010), e “Tesoro público. Economías de realidad” (ARTIUM. Vitoria, 2012).

 

 

VOCI E CULTURE REGISTRATE (ripetizione e differenza) – dibatitto

“VIDEOGRAFÍAS: VOCI E CULTURE REGISTRATE (RIPETIZIONE E DIFFERENZA)

MERCOLEDÌ 2 MARZO ALLE 19:00 (GMT+1)

3º dibattito del progetto di ricerca Videografie: la cultura tra le telecamere. Mostra online www.reactivandovideografias.com

Dibattito online e presenziale

Presenziale:
Posti limitati. Prenotazione su: info@accademiaspagna.org

Online: streaming sui canali della Real Academia de España en Roma

Tratteremo qui le tematiche che si reiterano e si singolarizzano nelle opere che costituiscono Riattivando Videografie: Identità, decolonizzazione, femminismo, violenze, intimità, cultura… La ricchezza e la diversità di approcci, forme e voci del lavoro videografico di questa mostra la convertono in un significativo ed evocativo ritratto della complessità di mondi di vita.

Dalla registrazione documentaristica ed etnografica alle forme ibride di fiction e auto fiction, le possibilità della creazione audiovisiva si muovono in un ricchissimo gradiente in cui c’è posto per la realtà senza filtri e l’infiltrazione di una telecamera che vede senza essere vista, fino alla complicità di una storia creata, rappresentata o immaginata a partire da ciò che pungola chi crea, sia intimo o culturalmente condiviso. In questa tavola rotonda cerchiamo l’opportunità di parlare delle nostre culture parlando delle loro creazioni. A tale scopo proponiamo una conversazione tra i vari curatori, curatrici e artiste a artisti partecipanti al progetto.

Che cosa diciamo e che cosa mostriamo in queste opere? Che cosa nascondiamo? Che cosa reiteriamo e che cosa ci distingue? In quale misura gli interessi e le tematiche su cui lavorano artisti e curatori ci permettono di conoscere la complessità in cui abitiamo nelle sue sintonie globali e punti di intensità locali? Chi sono i soggetti di quei discorsi? Come narriamo, quali sono le nostre scritture e mezzi, i nostri espedienti, i modi di dire e le strategie? Che cosa le differenzia da altre creazioni audiovisive? Come dialogano con altre pratiche creative che si diffondono e abitano la quotidianità delle reti?

Coordinatrice:

REMEDIOS ZAFRA, saggista e Científica Titular dell’Istituto di Filosofia del CSIC. È stata professoressa universitaria di Arte, Antropologia, Politiche dello Sguardo e Studi di Genere. Orienta la sua ricerca sullo studio critico della cultura contemporanea, il femminismo e la creazione. È autrice dei libri El Entusiasmo. Precariedad y Trabajo creativo en la era digital (Premio Anagrama de Ensayo y Estado Crítico) Ojos y capital, (h)adas (Premio Meridiana e Público de las Letras), Un cuarto propio conectado e Netianas. Fa parte del Patronato della Real Academia de España en Roma. (www.remedioszafra.net)

Partecipanti:

IRIS LAM, gestrice culturale, curatrice, ricercatrice e docente. Lavora al Centro Cultural de España in Costa Rica, dirige l’organizzazione culturale strategica Global Metro Art ed è professoressa ricercatrice all’Universidad di Costa Rica. I suoi progetti si sviluppano nelle discipline delle arti visive, la sperimentazione, il video e i nuovi media; con tematiche relative ai diritti umani, migrazione, femminismo, LGTBIQ, sinologia e mercato artistico-culturale.

ESTIBALIZ SÁBADA MURGUIA, artista e dottoressa in Arte e Ricerca. Borse di studio: Academia de España en Roma 2018 e 2016, Borsa di studio Multiverso BBVA, Borsa di studio Art i Natura, La Cité Internationale des Arts de París, Fundación BilbaoArte, Museo Artium e VEGAP. Mostre al MUSAC, Matadero, Centro Centro e proiezioni video al MNCAR Madrid, MACBA, Fundació Antoni Tàpies e CDAN. Inoltre, ha diretto diversi seminari su pratiche artistiche, attivismo e femminismo in centri come Arteleku, Sala Rekalde, o Tabakalera.

GLADYS TURNER BOSSO, architetta, ricercatrice e curatrice indipendente. Membro del Consejo de Exposiciones del Museo de Arte Contemporáneo di Panamá (MAC-Panamá). Membro dello staff curatoriale della X Biennale Centroamericana (2016). Nel 2012 ha scritto per "De mi barrio a tu barrio. Streetart in Mexico, Central America and the Caribbean" del Goethe Institut. Nel 2015 ha scritto per l’antologia “Entre Siglos. Arte contemporáneo de Centroamérica y Panamá” pubblicata dalla Fundación Rozas-Botrán del Guatemala.

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BANDO BORSE DI STUDIO 2022/2023 – REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA

Nuova edizione dei Programmi di Borse di Studio MAEC-AECID per le residenze alla Real Academia de España en Roma, anno accademico 2022-2023

Periodo di presentazione delle domande:  dall’8 al 22 marzo 2022 

La durata delle borse di studio sarà tra il 1 novembre 2022 e il 30 giugno 2023

Link al sito web di AECID

L’ARTE DELLA FOLLIA

La “Real Academia de España en Roma” presenta la performance dell’ACCADEMIA DELLA FOLLIA il prossimo venerdì 18 marzo alle 18.30 h. A cura di Antonella Carlucci, con la participazione di Marzia Ritossa, Gabriele Palmano, Pavel Berdon, Darko Kuzma e Giuseppe Feminiano.

Versi di cantastorie e pièces teatrali si muoveranno nei suggestivi spazi dell’Accademia Reale di Spagna per presentare la nascita ed il metodo di lavoro dell’Accademia della Follia, nata oltre trent’ anni fa nell’Ex Ospedale Psichiatrico di Trieste (TECNICA + FOLLIA = ARTE).

Partecipazione gratuita su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili:  prenotazioni@accademiaspagna.org

Disegni di Luca Bencich.

La residenza artistica di Pantxo Ramas presso la “Real Academia de España en Roma” durante il corso 2019/2020 è servita per lo sviluppo di Palimpsesto Basagliano. In questo progetto, l’artista ha affrontato le pratiche artistiche collettive che hanno seguito la chiusura dei manicomi in Italia e, in particolare, Trieste dal 1971 a seguito delle denunce di Franco Basaglia sul deplorevole stato dei manicomi. Così questo psichiatra italiano contribuì ad una nuova concezione degli spazi di salute mentale.

Questo lavoro è servito a stabilire una collaborazione tra l’Accademia spagnola e l'”Accademia della Follia”, un progetto teatrale e culturale fondato da Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani che integra attori a rischio psichico e fisico per dare voce ai protagonisti dei cambiamenti sociali precedenti attraverso l’Arte nelle sue più diverse manifestazioni. I 30 anni che questa iniziativa compie nel 2022 ne testimoniano il successo, a cui si aggiunge la sua presenza in Europa e in America Latina insieme alla partecipazione di autori come Giuliano Scabia o Dacia Maraini.

Miguel Angel Tornero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
TOMAR LA CASA │MOSTRA DI NAVE OPORTO

Dal 29 gennaio 2021 al 30 aprile 2022

 

OPERA


Piano bar, 2022

Filtri di Instagram specifici su alcuni dei quadri esposti nel Salone dei ritratti della Real Academia de España en Roma.

Clicca qui per ascoltare l’artista.

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Grazie alla tecnologia digitale, alcuni dei ritratti dei primi pensionati che ci osservano in questo salone intonano una stessa canzone: Il giardino proibito di Sandro Giacobbe. Questa canzone melodica fu un grande successo negli anni Settanta, in entrambi i paesi, e ora suona accanto al pianoforte, come parte di una festa, una festa qualsiasi di quelle che, da sempre, nascono improvvisamente.

In questa installazione si rimanda, da un lato, a quei momenti spontanei di celebrazione che ogni residente ha potuto vivere. Ma allo stesso tempo, Miguel Ángel Tornero non si ripara dietro alla falsa ingenuità di una tradizione ripetuta continuamente per la permanenza dei ruoli e dei modi di vita prestabiliti: “Scusa tanto se la vita è così”.

In questa azione, le voci di fantasmi di un passato che non è mai avvenuto si trasformano in revisione critica di un’epoca in cui le persone ritratte, i prescelti, emanavano una mascolinità molto poderosa. Ascoltate oggi, ci ricordano che anche “ciò che è così” è un qualcosa di costruito.

 

BIOGRAFIA


Miguel Ángel Tornero

In collaborazione con Juan de Andrés Arias. 

Baeza, 1978.

Laureato in Belle Arti all’Universidad de Granada, attualmente vive e lavora a Madrid.

Ha realizzato residenze artistiche in luoghi come Academia de España en Roma (2012-13) o Künstlerhaus Bethanien a Berlino (2010), ed è stato insignito dei premi di fotografia come Grünenthal (2011), Purificación García (2007) o ABC (2003), nonché del Generaciones a progetti artistici (2009) o il Premio Nacional al Mejor Libro de Arte pubblicato nel 2014.

Tra le sue mostre personali spiccano “Quemar ramón” (2020) presso la Galería Juan Silió a Madrid, “Sin atajos” all’Universidad de Jaén, “La noche en balde” (2017) nella Galería Juan Silió di Santander, “Looking Was Serious Work but also a Kind of Intoxication” nel DA2 di Salamanca (2017), “The Random Series -berliner trato, romananzo & madrileño trip-” al Festival svizzero di Fotografia di Biel/Bienne (2016), Les Rencontres de las Photographie di Arles e al Centro de Arte de Alcobendas (2015), “The Random Series -berliner trato-” (2010) al Künstlerhaus Bethanien di Berlino.

www.fernandoandres.com