2020/2021


PROGETTO


Viaggio d’archivio

Il progetto di ricerca artistica proposto prende spunto da un fatto poco noto e studiato: il soggiorno a Roma di tre mesi di Alexander von Humboldt nel 1805. Le Note Romane nel suo quaderno di viaggio ci rivelano un momento di compendio nella fortunata traiettoria dello scienziato. A partire da una determinata idea di esplorazione botanica della città, ciò che Walter Benjamin definisce “botanizzare l’asfalto”, si ricostruisce attraverso le piante l’idea del viaggio d’archivio a Roma.

L’erbario che presento contiene la Flora ruderale di Roma, raccolta in luoghi dal valore archeologico e turistico significativo. Si tratta di zone alterate dagli interventi antropogenici nel corso dei secoli, il cui lo stato di deterioramento favorisce la crescita di piante autoctone, ospiti, vagabonde e migranti.

Lungi dal rigore scientifico del botanico, le specie erborizzate, pressate e indicizzate nei mesi di aprile e maggio corrispondono a due tipi di habitat: quello verticale e quello orizzontale, che si dipanano come la topografia stessa della città, organica per la caoticità urbana e geografica.

A Roma, la cosiddetta flora spontanea colonizza tutto, si fa largo tra pietre e pareti, e condivide il ruolo di protagonista con acquedotti, monumenti e rovine. Qui la vegetazione si adatta alle pieghe della città, la sua struttura porosa e screpolata accoglie ricchi biosistemi che ci parlano dei diversi periodi della nostra storia.

BIOGRAFIA


Àngels Viladomiu Canela

Artista visiva, dottorato in Belle Arti all’Universidad de Barcelona. La sua ricerca esplora le connessioni tra arte, botanica e dendrologia mediante progetti artistici interdisciplinari.

Una parte della sua ricerca si è incentrata sullo studio degli erbari antichi, svolta in istituti botanici come Botanische Sammlung-Goethe National Museum-Klassik Stiftung Weimar; Institut für Spezielle Botanik del Giardino Botanico di Jena, Herbarium Haussknecht Friedrich-Schiller-Universität Jena e l’Institut Botànic di Barcellona.

Ha collaborato con ricercatori, biologi, botanici e giardinieri nello sviluppo dei suoi progetti “Plants in Captivity“ (Kunstverein, Marburg 2019); “Herbarium Nigrum” (Galería Montoriol, Barcellona, 2018); “Plantes Rares. Plec de treball, Farrera” (Institut d’Estudis Catalans, Barcellona, 2016); “Biodiversity-Artist’s cementery” (Fridenau Friedhof, Berlino, 2013), etc.

Con una lunga traiettoria di mostre nazionali e internazionali in centri d’arte, musei e gallerie, come Fundación Miró di Barcellona; ARTIUM Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo, Vitoria-Gasteiz; Galería Moriarty, Galería Fúcares, Madrid. La sua opera è rappresentata in diverse collezioni pubbliche e private come Col·lecció Testimoni, Barcellona; Colección Fundación Coca-Cola. Centro de Arte Contemporáneo DA2, Salamanca; Colección del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.

È professoressa nella facoltà di Belle Arti dell’Universidad de Barcelona e coordinatrice del Master ufficiale PRODART. Produzione e ricerca artistica della stessa università.