@Mar Sáez

2020/2021


PROGETTO


IL TEMPO SENZA SCONFITTE

Le crepe in un’iscrizione spaccata su pietra o metallo, un affresco di cui non rimane quasi nulla o un busto scheggiato: tutto sembra pulsare ancora per il contatto con una mano che incide, il corpo di un artista artigiano. In essi trema l’essenza del linguaggio: nel gesto di un’incisione – nell’azione fisica di un intaglio – un corpo che va a scomparire lascia la sua impronta su una materia che magari non perirà. Al di là di tutti i significati e dei segni convenuti che descrivono un tempo, nell’atto stesso del fare risiede uno dei gesti fondamentali dell’essere umano: il desiderio di lasciare una memoria per gli occhi e per le menti che ancora non esistono.

Partire dai frammenti, da qualche graffiato disegno, da immagini che non si lasciano intrappolare completamente, segni illeggibili, dichiarazioni cancellate dalle epoche, inconoscibili, alfabeti diversi; spogliarsi di tutto e di tutti ed essere semplicemente gesto. Come in un sogno ad occhi aperti, riusciamo quasi a raggiungere i nostri antenati, ne tocchiamo la fisicità nella carezza di una materia che perdura. Lì sono stampati i corpi degli altri senza nome che ci hanno abitato in un tempo precedente.

Riconoscersi come vincolo conferisce un altro senso all’atto del fare, nelle mani che si tendono disegnando incisioni sul metallo, la schiena che s’incurva sul gesso o sull’argilla. L’artista artigiano è un corpo creatore, che scrive riguardo al tempo e a una materia che non è oggetto di consumo ma comunione.

Nata a Teheran nel 1982, emigra in Europa alla fine degli anni Novanta. Dopo alcuni anni di lavoro come ingegnere delle telecomunicazioni, nel 2009 cambia rotta e inizia la sua formazione artistica presso la Scuola di Arti e Mestieri Arte Diez, specializzandosi in incisione. Completa i suoi studi, tra numerosi workshop, nel Master del CIEC e nel Master in Ricerca e Creazione della Facoltà di Belle Arti dell’Università Complutense, al termine del quale ha pubblicato (velado).

Parallelamente alla pratica artistica, lavora a progetti di insegnamento, scrittura, traduzione di poesia e interpretariato. Ha tenuto workshop sul libro d’artista e sul pensiero artistico in diversi centri culturali, in particolare il Center for Book Arts di New York, e ha partecipato come oratrice al programma Enfoques su invito della Fundación Amigos Museo del Prado (2021). Presso la Fundación Miró Mallorca, si è tenuta nel giugno 2021 la mostra del suo progetto ‘Un Punto Fijo para Orientarse’, insieme all’artista Inma Herrera, dopo aver entrambe ricevuto il Premio Biennale Pilar Juncosa e Sotheby’s per la Creazione 2019. Ha sviluppato diversi progetti come artista residente in centri come la Casa de Velázquez (Madrid), il museo Neomudéjar (Madrid) e la fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica (Firenze). Tra i premi di cui è stata insignita, degni di nota sono il primo premio per il libro d’artista della Fondazione Ankaria 2015, il premio speciale Combat Prize (Livorno, 2015), il premio Pilar Banús ai Premios Nacionales de Grabado del Museo del Grabado Español Contemporáneo (2014) e il primo premio di FIG Bilbao (2012).

BIOGRAFIA


Shirin Salehi

Nata a Teheran nel 1982, emigra in Europa alla fine degli anni Novanta. Dopo alcuni anni di lavoro come ingegnere delle telecomunicazioni, nel 2009 cambia rotta e inizia la sua formazione artistica presso la Scuola di Arti e Mestieri Arte Diez, specializzandosi in incisione. Completa i suoi studi, tra numerosi workshop, nel Master del CIEC e nel Master in Ricerca e Creazione della Facoltà di Belle Arti dell’Università Complutense, al termine del quale ha pubblicato (velado).

Parallelamente alla pratica artistica, lavora a progetti di insegnamento, scrittura, traduzione di poesia e interpretariato. Ha tenuto workshop sul libro d’artista e sul pensiero artistico in diversi centri culturali, in particolare il Center for Book Arts di New York, e ha partecipato come oratrice al programma Enfoques su invito della Fundación Amigos Museo del Prado (2021). Presso la Fundación Miró Mallorca, si è tenuta nel giugno 2021 la mostra del suo progetto ‘Un Punto Fijo para Orientarse’, insieme all’artista Inma Herrera, dopo aver entrambe ricevuto il Premio Biennale Pilar Juncosa e Sotheby’s per la Creazione 2019. Ha sviluppato diversi progetti come artista residente in centri come la Casa de Velázquez (Madrid), il museo Neomudéjar (Madrid) e la fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica (Firenze). Tra i premi di cui è stata insignita, degni di nota sono il primo premio per il libro d’artista della Fondazione Ankaria 2015, il premio speciale Combat Prize (Livorno, 2015), il premio Pilar Banús ai Premios Nacionales de Grabado del Museo del Grabado Español Contemporáneo (2014) e il primo premio di FIG Bilbao (2012).

www.shirinsalehi.com