2020/2021


PROGETTO


LA BOTTE E LA TORRE D’AVORIO.

La botte e la torre d’avorio è un saggio nell’accezione più capricciosa e primigenia: un tentativo di ordine. Propone un’ipotesi di lettura della fiction moderna utilizzando come chiave una corrente sotterranea del pensiero occidentale, la scuola cinica. Alcuni degli elementi della “setta del cane” di Diogene e dei suoi seguaci danno forma a una tradizione letteraria segreta, anti-idealista e contro-culturale: il sarcasmo, l’ambivalenza tragicomica, la “parresia” o il parlare con franchezza, la tendenza allo scandalo, la figura del saggio “idiota”…

Questa “costellazione cinica” è anche una mappa in un senso visivo stretto in cui coesistono autori dissimili come Annie Ernaux e Denis Diderot, Luciano di Samosata e Italo Svevo, Cervantes e Thomas Bernhard. Una genealogia silenziosa che ci chiarisce alcune tappe fondanti: per esempio, la nascita del romanzo, con la sua insaziabile scomodità, o la moderna fiction autobiografica.

Ma La botte e la torre d’avorio non è un testo di archeologia letteraria, bensì un opus incertum. La sua scrittura richiede scoperta ed esperienza. Un vagabondaggio in prima persona in alcuni luoghi critici dell’umanesimo, estemporanei e forse addomesticati, sulla cui ambivalenza si continua a scommettere con capacità sovversiva, una lenta vittoria del presente.

BIOGRAFIA


Carlos Pardo

Madrid, 1975. Scrittore, critico letterario e gestore culturale, ha pubblicato i libri di poesia El invernadero (Hiperión, 1995), Desvelo sin paisaje (Pre-Textos, 2002), Echado a perder (Visor, 2007) e Los allanadores (Pre-Textos, 2015), per i quali ha ricevuto rispettivamente i premi Hiperión, Emilio Prados, Generación del 27 e Ojo Crítico de Poesía.

È inoltre autore del ciclo di romanzi Vida de Pablo (Periférica, 2011), El viaje a pie de Johann Sebastian (Periférica, 2014) e Lejos de Kakania (Periférica, 2019), per il quale ha ottenuto la Borsa Leonardo del BBVA e che è stato selezionato dai quotidiani El País e ABC come uno dei migliori romanzi dell’anno.

La sua poesia completa è stata pubblicata in Uruguay con il titolo Hacer pie. Poemas reunidos 1993-2010 (Hum, 2011) e in Messico è apparsa un’antologia delle sue poesie, El animal ha llegado a una edad (Conaculta, 2015). È stato inoltre incluso in numerose antologie di poesia spagnola contemporanea.

Dal 2004 fino al 2011 ha promosso e codiretto il Festival Internacional de Poesía Cosmopoética a Córdoba, Premio Nacional del Fomento de la Lectura 2009.

Attualmente è critico letterario in Babelia, supplemento culturale di El País.