CONCIERTO DE PIANO DE ZIFAN YE
CONCERTO | 4.11.2022 19:00h
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Dal 15 settembre al 27 novembre 2022
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Sin título
2022
Papel fotográfico
Instalación: Carles Tarrassó
Fotografías: Jorge Fuembuena
Con la colaboración de Sergio Arribas y Marta Azparren
Questa installazione propone un parallelismo tra gli spazi residuali e occulti in cui sopravvivono specie vegetali e stili di vita tradizionali, alcune a rischio di estinzione, e gli spazi della psiche in cui risiedono i nostri desideri, aneliti e sogni.
Attraverso incontri e pranzi condivisi con abitanti di Roma legati alla cura della vita e della biodiversità, questo progetto entra in contatto con piante silvestri e coltivate presenti nella città e altre regioni d’Italia, ponendo una particolare enfasi su varietà antiche, in disuso, e di recente introduzione.
Queste varietà botaniche che fanno parte della gastronomia sono frutto di secoli di scambi. Si tratta di una natura manipolata per il godimento estetico e gustativo, generata attraverso i tentativi, il trasferimento di semi e l’incrocio e la mutazione di specie vegetali sul campo. Riflettono la diversità biologica e sociale italiana, minacciata dagli effetti della crisi socio-ecologica.
Icone come il carciofo, singolarità come gli agrumi ornamentali della famiglia Medici, o vegetali comuni e dimenticati come le piante silvestri che crescono in parchi e giardini, si trasformano in specie e
condimenti mediante l’applicazione di tecniche culinarie tradizionali e d’avanguardia.
L’obiettivo è godere delle sensazioni che ci suscita il mondo vegetale attraverso preparazioni come il bergamotto fermentato, l’aglio secco o la ciliegia ossidata come mezzo per la riflessione, l’introspezione e l’apertura al diverso.
Carcaixent, 1995. È specializzato in user experience design (progettazione dell’esperienza utente). I suoi progetti esplorano il ruolo della gastronomia come arte multisensoriale, lavorando
sull’intersezione tra cucina, arte e ricerca in un ambiente interdisciplinare e collaborativo. Laurea e master in Scienze Gastronomiche presso il Basque Culinary Center, e master in Scienze Umane Ecologiche e Transizione Eco-sociale alla UPV e UAM. Negli ultimi anni ha progettato esperienze gastronomiche in Ecuador volte a rivitalizzare edifici storici come Hacienda la Herrería, e in luoghi come il Parque Nacional Cotopaxi. Attualmente collabora come ricercatore progetti cheuniscono gastronomia e sviluppo territoriale in BCC Innovation.
I suoi progetti più recenti si incentrano sull’ideare alternative auspicabili attraverso l’estetica della natura, nel contesto attuale di cambio di paradigma provocato dalla crisi eco-sociale. Ha presentato i suoi lavori al Navarra Gastro Summit 2021 di Pamplona, al Science and Cooking World Congress Barcellona, e al Foro Cocina tu Futuro di Quito. Il suo ultimo progetto, “Un tiempo espléndido”, che gode della collaborazione del Jardín Botánico della Universitat de València, è stato selezionato per essere proiettato nelle giornate “Proyectar el cambio: creación audiovisual y crisis ecosocial”, della Casa Encendida de Madrid.
Un altro aspetto del suo lavoro ha visto l’organizzazione di congressi gastronomici in Spagna, Colombia, Messico, Regno Unito ed Ecuador.
carlestarrasso.com
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Saragozza, 1979. Borsista di La Casa de Velázquez (Acadèmie de France à Madrid). Ha presentato il suo lavoro al Fotomuseum Winterthur (Svizzera), Head On Photo Festival (Australia), Imago Lisboa (Portogallo), Kranj Photo (Slovenia), Photo Zurich (Svizzera), Lodz Fotofestiwal (Polonia), Athens Photo (Grecia), Kaunas Photo (Lituania), Arlés (Francia), Paraty Em Foco (Brasile), Festival Pingyao (Cina), Encontros Da Imagem (Portogallo), Photoespaña (Spagna), Bitume Photofest (Italia), Austro Sino Arts Program (Pechino, Cina), Lentos Museum Linz (Austria), Getty Gallery (Inghilterra), Flora Ars Natura (Colombia), Bienal Fotoseptiembre (Città del Messico), Biennale di Casablanca (Marocco), PhotoBiennale Thessaloniki (Grecia), Triennale di Milano (Italia).
Partecipa a Contexto Crítico: Fotografía española del s. XXI (Tabacalera), NEW SPANISH PHOTOGRAPHY_Visions beyond borders (New York e Washington), Reciente Fotografía de autor en España, un cierto panorama (Canal de Isabel II). Incluso nel Diccionario de fotógrafos españoles: del s. XIX al XXI (La Fábrica). Il suo lavoro viene presentato inoltre a fiere come Volta Basel, Paris Photo, ARCO JustLX Lisboa, The Solo Proyect Art Basel, Pulse Miami. Ha ricevuto il premio Bienal de Fotografía Contemporánea Pilar Citoler, il Premio della Fundación Enaire, Generaciones Caja Madrid, Premio Foto ARCO, tra gli altri. Rappresentato dalle gallerie Max Estrella (Madrid), Galerie Frey (Vienna e Salisburgo), Antonella Cattani (Bolzano), Addaya Art Contemporani (Maiorca), La Casa Amarilla (Saragozza), Photential (Russia/Spagna), e dall’agenzia internazionale Plainpicture (New York, Parigi, Londra, Amburgo). La sua opera è presente in numerose collezioni internazionali private e pubbliche come Spallart, Nancy Novogrod, Polly Meyer, Jessica Levy, Rafael Tous, Los Bragales, DKW, Alcobendas, AENA, Kells, Campocerrado, tra le altre.
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Dal 15 settembre 2022 al 27 novembre 2022
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Limone Femminello “Zagara Bianca” + Arancio Moro
2022
Vaso liso, terracota Impruneta
È una mutazione del “Femminello comune” conosciuto fin dall’antichità, che è la cultivar più diffusa in Sicilia. Questa varietà altamente produttiva si differenzia dalle altre per il colore dei suoi fiori, che sono bianchi, e per i giovani germogli, che sono verde chiaro come quelli della pianta arancio, invece del più tipico colore porpora. La pianta è abbastanza vigorosa, i rami sono talvolta spinosi e le foglie sono di forma ovale con punte leggermente arrotondate. Il frutto è di media grandezza, ovale con base e zecca arrotondate, guscio giallo paglierino. Se la temperatura scende troppo in inverno la pianta tende a perdere le foglie.
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In Serere è un progetto di ricerca, creazione e mediazione artistica che utilizza la tecnica dell’innesto come pratica performativa di cura. L’obiettivo è applicare questa tecnica agricola per generare legami relazionali tra gli orti urbani comunitari di Roma. La creazione di simbiosi coscienti, basate sulla cura, che favoriscano la transizione da una città antropocentrica a una più agropolitana. Integrare forme di produttività alternativa, favorendo lo scambio di conoscenze e il passaggio a nuovi modelli di sostenibilità. Il progetto lavora con alberi di agrumi, non solo per la stretta relazione che la Spagna e l’Italia hanno nella coltivazione degli stessi, ma per recuperare l’idea delle “chimere agrumarie”, molto note ai tempi dei Medici, nuove varietà che si producevano o per mutazione spontanea o per ibridazione e che si conservavano e custodivano come veri tesori. Recuperare le chimere come metafora sulla necessità di preservare la diversità genetica vegetale. Dunque l’ibrido, il mutevole, il diverso permettono di speculare su possibili futuri e al contempo servono da meccanismo di riflessione contro l’omogeneità imperante nelle nostre città di oggi e come contrario al modello di consumo e società neoliberale dominante. In Serere vuole proporre immaginari di collaborazione interspecifica che ci allontanino dal cittadino-consumatore e si incamminino verso un cittadino-produttore-creatore-curatore. Rendere visibile e collaborare con movimenti cittadini che aiutino a immaginare futuri migliori.
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Mónica Gutiérrez adora il nuoto, la marmellata e i broccoli. Studia Scienze Ambientali e, successivamente, due master, uno in Cooperazione Internazionale e un altro in Gestione di Progetti Culturali. Attualmente è membro di Basurama, collettivo che da più di vent’anni lavora tra l’arte, l’architettura e l’ambiente. Incentrano la loro area di studio e di azione nella città e nei processi complessi che in essa convivono. Networking, partecipazione attiva, valorizzazione di risorse locali e creatività sono i punti chiave per sviluppare progetti di trasformazione sociale. Premiati, tra gli altri riconoscimenti, con il Curry Stone Social Design Circle, UN-Habitat Innovative Practices on Waste Education, Premio Graffica e finalisti a Innovation in Politics Awards e Le Monde Prize Urban Innovation Awards. Hanno realizzato più di 150 progetti in 40 paesi; tra essi progetti per Museo Reina Sofía, BMW Guggenheim Lab, Victoria & Albert Museum, Fondazione Calouste Gulbenkian, World Design Capital Taipei 2016, World Design Capital Cape Town 2014, Philadelphia Mural Arts, AECID España, La Casa Encendida, Zürich Kunsthalle, Casa DAROS Rio de Janeiro , SESC Sao Paulo, Matadero Madrid, CaixaForum, Museo Thyssen Bornemiza, Museo Nacional del Prado, Suzu-Noto Triennale, Seoul Design Week, Bochum Schauspielhaus … e molti progetti in auto-promozione.
Posta elettronica info@basurama.org // monica@basurama.org
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Dal 15 settembre 2022 al 27 novembre 2022
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Limone Femminello “Zagara Bianca” + Arancia de Valencia
2022
Vaso liso, terracota Impruneta
È una mutazione del “Femminello comune” conosciuto fin dall’antichità, che è la cultivar più diffusa in Sicilia. Questa varietà altamente produttiva si differenzia dalle altre per il colore dei suoi fiori, che sono bianchi, e per i giovani germogli, che sono verde chiaro come quelli della pianta arancio, invece del più tipico colore porpora. La pianta è abbastanza vigorosa, i rami sono talvolta spinosi e le foglie sono di forma ovale con punte leggermente arrotondate. Il frutto è di media grandezza, ovale con base e zecca arrotondate, guscio giallo paglierino. Se la temperatura scende troppo in inverno la pianta tende a perdere le foglie.
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In Serere è un progetto di ricerca, creazione e mediazione artistica che utilizza la tecnica dell’innesto come pratica performativa di cura. L’obiettivo è applicare questa tecnica agricola per generare legami relazionali tra gli orti urbani comunitari di Roma. La creazione di simbiosi coscienti, basate sulla cura, che favoriscano la transizione da una città antropocentrica a una più agropolitana. Integrare forme di produttività alternativa, favorendo lo scambio di conoscenze e il passaggio a nuovi modelli di sostenibilità. Il progetto lavora con alberi di agrumi, non solo per la stretta relazione che la Spagna e l’Italia hanno nella coltivazione degli stessi, ma per recuperare l’idea delle “chimere agrumarie”, molto note ai tempi dei Medici, nuove varietà che si producevano o per mutazione spontanea o per ibridazione e che si conservavano e custodivano come veri tesori. Recuperare le chimere come metafora sulla necessità di preservare la diversità genetica vegetale. Dunque l’ibrido, il mutevole, il diverso permettono di speculare su possibili futuri e al contempo servono da meccanismo di riflessione contro l’omogeneità imperante nelle nostre città di oggi e come contrario al modello di consumo e società neoliberale dominante. In Serere vuole proporre immaginari di collaborazione interspecifica che ci allontanino dal cittadino-consumatore e si incamminino verso un cittadino-produttore-creatore-curatore. Rendere visibile e collaborare con movimenti cittadini che aiutino a immaginare futuri migliori.
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Mónica Gutiérrez adora il nuoto, la marmellata e i broccoli. Studia Scienze Ambientali e, successivamente, due master, uno in Cooperazione Internazionale e un altro in Gestione di Progetti Culturali. Attualmente è membro di Basurama, collettivo che da più di vent’anni lavora tra l’arte, l’architettura e l’ambiente. Incentrano la loro area di studio e di azione nella città e nei processi complessi che in essa convivono. Networking, partecipazione attiva, valorizzazione di risorse locali e creatività sono i punti chiave per sviluppare progetti di trasformazione sociale. Premiati, tra gli altri riconoscimenti, con il Curry Stone Social Design Circle, UN-Habitat Innovative Practices on Waste Education, Premio Graffica e finalisti a Innovation in Politics Awards e Le Monde Prize Urban Innovation Awards. Hanno realizzato più di 150 progetti in 40 paesi; tra essi progetti per Museo Reina Sofía, BMW Guggenheim Lab, Victoria & Albert Museum, Fondazione Calouste Gulbenkian, World Design Capital Taipei 2016, World Design Capital Cape Town 2014, Philadelphia Mural Arts, AECID España, La Casa Encendida, Zürich Kunsthalle, Casa DAROS Rio de Janeiro , SESC Sao Paulo, Matadero Madrid, CaixaForum, Museo Thyssen Bornemiza, Museo Nacional del Prado, Suzu-Noto Triennale, Seoul Design Week, Bochum Schauspielhaus … e molti progetti in auto-promozione.
Posta elettronica info@basurama.org // monica@basurama.org
Dal 15 settembre al 27 novembre 2022
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Una PRESTE è una forma di festa andina di spirito transitorio.
ieri proposta da altri, oggi proposta da noi, domani la proporrà qualcun altro.
Non vuole essere di proprietà di nessuno in particolare ma allo stesso tempo di tuttx.
Il 9 luglio (2022) alle 10am la “Real Academia de España” a Roma apre le sue porte allo strano, allo storto, allo squallido, al bizzarro, al cuir, al carnevale; per pensare cosa succede “dopo” l’orgoglio.
Raccogliere quel che è rimasto per riciclarlo, ripensarlo, riutilizzarlo, reinventarlo e avanzare.
Questa PRESTE è un luogo di trasformazione; non essere più solx per poter essere unitx. Entriamo in Accademia togliendoci i vestiti, preparandoci per uscire verso altri luoghi. Siamo un festeggiamento che non finisce, che viene dalle manifestazioni, dalle rivolte, dalla vita.
La notte non finisce, il mattino è appena iniziato.
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Dal 15 settembre 2022 al 27 novembre 2022
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A. Copia natural computarizada
2022, primera edición
Video
Documentación del proceso robotizado de la talla escultórica.
Para poder hacer una copia lo más fiel posible al original, fue necesario hacer un escáner en 3D. Para ello se tomaron un millar de fotografías de la escultura en la Galleria del’Accademia, así como también de la primera copia que existe del David, realizada en yeso el 1847 y que se encuentra en la Gipsoteca dall’Istituto Statale d’Arte Porta Romana a Firenze.
Se escogió usar este método a modo simbólico, puesto que el David fue la primera obra de arte de grandes dimensiones en ser escaneada en 3D, proyecto de investigación que lidera la Stanford University desde 1997.
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B. Il piede danneggiato
2022
Mármol blanco de la Cava Michelangelo, en Carrara.
62 cm x 39 cm x 39 cm
Copia a tamaño natural del pie izquierdo del David de Michelangelo que reproduce la fractura del segundo dedo después de la martellata.
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C. Frammenti recuperati
2022
Mármol blanco de la Cava Michelangelo, en Carrara
Medidas variables
Esquirlas del segundo dedo del pie tras reproducir la martellata y su consiguiente fractura.
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D. Marmo cotto
Impresión de tinta sobre papel de algodón
1991 – 2022
52 cmx 69cm
Cristalografía del fragmento F3 del dedo roto del David que muestra una porosidad intercristalina debido a fenómenos de dilatación térmica. Esta descohesión física del mármol hace que los cristales se separen, y es lo que se conoce popularmente como marmo cotto.
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Il progetto costruisce un poliedrico racconto sull’iconoclastia, mobilitando le esperienze degli agenti umani e non umani coinvolti dalla martellata che Piero Cannata diede al David (1501- 1504) di Michelangelo Buonarroti il 14 settembre 1991. Saladrigues adatta tecniche e strumenti di restauro e geologia per affrontare la potenzialità e il cambiamento inerenti al mondo e, ovviamente, all’arte e alle sue opere. Pertanto fratture di sculture, frammenti distaccati, materiali aggiunti nei restauri integrativi – e soprattutto – polvere di marmo, sono i relatori della proposta.
Dalla pratica artistica, Crederrei, se fussi di sasso contribuisce alle teorie sulla ricezione artistica e l’iconoclastia con una prospettiva orientata ai nuovi materialismi; affrontare la scultura per svelare che la materialità si infiltra in molteplici direzioni, intrecci e distribuzioni che sfuggono ai sistemi sensoriali umani.
Tale approccio è principalmente motivato dal fatto che, tra altri dati scientifici, informazioni rilevanti per la conservazione del David sono state ottenute dopo le analisi chimiche e petrografiche dei frammenti F3G, F17G, F18G e F19G. I test rivelarono che il marmo dell’opera rinascimentale è cotto 2 , e al contempo si confermò che il blocco di pietra assegnato a Michelangelo per la scultura proviene da Fantiscritti, Carrara.
Crederrei, se fussi di sasso coinvolge, attualmente, le seguenti istituzioni: CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Firenze, Galleria dell’Accademia, Fondazione Michelangelo Buonarroti, Villa Romana, Radio Papesse, Dryphoto Arte Contemporanea, Palazzo di Giustizia di Firenze, Fondazione Casa Buonarroti. University of Helsinki – Department of Geosciences and Geography, Facoltà di Geologia della Universidad Autónoma de Bellaterra. Studio Paolo Costa, TorArT, Cava e laboratorio Michelangelo, Cava Fantiscritti.
Oltre alla Academia de España en Roma e AECID, un ulteriore supporto di: Kone Foundation, Uniarts Helsinki, Taike e Publics.
#martellata_project
#crederrei_se_fussi_di_sasso
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È artista e ricercatrice, i suoi progetti si formano a partire da ampi processi di ricerca e le sue metodologie di indagine si basano sulla pratica artistica.
È candidata al Dottorato Internazionale (DFA) all’University of Arts di Helsinki. Behaving Unconventionally in Gallery Settings documenta casi di alterazione delle pratiche culturali, proponendo una rilettura artistica e teorica del disaccordo. I componenti della sua ricerca indagano un ampio spettro: dagli aspetti dell’iconoclastia alla virtualizzazione di mostre, dall’iscrizione culturale del pubblico alla memoria della materia sotto forma di particelle.
www.mireiasaladrigues.com