LEIRE SAN MARTIN – Processi 149

LEIRE SAN MARTÍN, AGUJERO SE DICE BUCO SE PARECE A BOCA


.

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMA
PROCESSI 149 | MOSTRA FINALE DEGLI ARTISTI E RICERCATORI RESIDENTI, STAGIONE 2021/2022

Dal 15 settembre al 27 novembre 2022

.

.

scheda dati

Leire San Martín Goikoetxea, Sara Martín Terceño y Marión Cruza Le Bihan

Fragmento de la performance realizada en la inauguración de Processi 149

15 de septiembre de 2022

Vídeo

 

.

.

AGUJERO SI DICE BUCO SEMBRA BOCCA, il progetto

Una voragine (detto alla romana, con accento, ma non grafico, sulla a e letto come se avesse due g) è un buco che si apre nelle strade di Roma quando per esempio piove o si rompe una tubatura o quando alla città sotto la città viene la voglia di spuntare fuori. È anche il nome della rivista che nasce come risultato di un movimento voraginoso, rapido, turbinoso e poco metodico attraverso il quale Leire è entrata in contatto con diverse esperienze, spazi, persone della città, e che Sara ha seguito, ascoltato, letto, fatto risuonare da Madrid. Pensare la mediazione come dispositivo attivatore del desiderio, visto dal conflitto nel senso in cui lo intendono Benasayag e Del Rey nel loro Elogio del conflitto: “… tutte [le] immagini normative della felicità hanno in comune il fatto di presentarsi come momenti di realizzazione del desiderio, e dunque di cessazione del conflitto. La felicità è anzi assimilata al punto d’arresto del desiderio e del conflitto. È il luogo metafisico della tranquillità assoluta […], il desiderio è infatti concepito come il nemico della felicità, ed essere “felice” significa essere al riparo dal divenire. Se il desiderio ci introduce per definizione nel divenire, dunque nel movimento contraddittorio, nel conflitto, le nostre società hanno costruito un modello di felicità che tradisce il desiderio profondo di farla finita con il desiderio […]” 1 . Mediazione sarebbe dunque una forma in grado di riconoscere la molteplicità che ci compone, che, lungi dal silenziare il desiderio, lo renda possibile come forma di benessere radicale.

Sara Bautista, in uno degli incontri al Metropoliz-MAAM, si emozionava mentre parlava del processo istitutivo insieme alla gente dell’arte e dell’attivismo, alleanza che ha provocato in lei uno spostamento dalla paura di perdere la sua casa alla lotta per la difesa della casa. Giancarlo Savino, al Corviale, dice che lì il semplice stare degli artisti provoca già un certo smottamento all’interno di un’architettura concreta: di cemento, dove tutto passa sotto. Bevendo una birra con Carlo abbiamo pensato che aprire buchi per far entrare (nel suo caso a Clinica Legale nell’edificio dell’università) può de-istituzionalizzare, squilibrare, de-normativizzare.

Il 16 febbraio del 2022 siamo andate a cercare le statue parlanti, attratte dal fenomeno delle parole che apparivano ai piedi delle pietre nel Cinquecento romano. Qualche mese più tardi anche noi parlavamo attraverso il buco nella pietra che è voragine.

.

.

SU LEIRE SAN MARTÍN E SARA MARTÍN

leire y saraSara Martin e Leire San Martín si sono conosciute a Murcia. Il loro rapporto passa dal lavoro all’amicizia, dall’amicizia al lavoro, attraversato dall’interminabile conversazione sulla pratica in mediazione, luogo dal quale entrambe operano in istituzioni culturali come Tabakalera a Donostia o MNCARS a Madrid. Questa è la terza volta che lavorano insieme, pensandosi corpo plurale che dialoga e interpella la disciplina stessa.