2019 / 2020


PROGETTO


“Palimpsesto Basagliano”: la Libertà come una delle Belle Arti
Alla vigilia del 50° anniversario della rivoluzione de-istituzionale psichiatrica triestina, il “Palinsesto” propone un mosaico delle pratiche artistiche di liberazione avvenute in quel contesto. La creazione di istituzioni “espressive” a Trieste costituisce un riferimento fondamentale nelle ondate della critica istituzionale al di là della psichiatria, poiché definisce l’istituzione come un’intelaiatura sociale, storica e materiale, la cui incidenza è anche politica e soggettiva.

La pratica artistica fu un elemento fondamentale in questa ondata di liberazione, e nell’affermazione dei pieni diritti delle persone con problemi mentali. Attraverso la discussione su manufatti specifici con i protagonisti di questa esperienza e con un gruppo di discussione a Roma, nonché attraverso la mediazione critica dei materiali di archivio a disposizione della Cooperativa Sociale La Collina, il progetto mira ad approfondire il ruolo di queste pratiche artistiche ed espressive nell’affermazione della dignità, l’autonomia e l’emancipazione come pilastri della critica istituzionale triestina.

Il “Palinsesto” si materializzerà nella creazione di un sito web con i documenti e i manufatti raccolti, nonché di interviste e frammenti delle discussioni realizzate; nell’organizzazione di eventi a Roma, Trieste e Madrid; e nella pubblicazione di un catalogo. Il formato digitale aperto e le attività pubbliche permetteranno un uso attivo dei materiali e la loro messa in discussione da parte del pubblico, in accordo con una proposta critica sulla funzione dello stesso nelle istituzioni culturali contemporanee.


BIOGRAFIA


Dottore in Filosofia e attivista dei movimenti sociali europei, con formazione interdisciplinare in scienze sociali, e geografia, la sua traiettoria ha attraversato ambiti e progetti diversi alla ricerca di pratiche espressive critiche, capaci di interrogare e trasformare il nostro presente, e concretamente nei campi dell’arte e della sanità. Dopo aver fatto la sua tesi di dottorato sui movimenti urbani a Barcellona, ha svolto l’attività di ricercatore in Ecuador, Italia, Inghilterra e nello Stato Spagnolo, sviluppando una critica etnografica, pedagogica ed estetica delle pratiche istituzionali della sanità, della cultura e dell’arte. Il modello di sanità a Trieste è un fulcro della sua ricerca sin dal 2015, in collaborazione sia con istituzioni private che con amministrazioni pubbliche a Barcellona, Madrid e Londra. Dal 2010 collabora con diverse istituzioni artistiche, università e con reti di ricerca critica nell’ambito dell’arte contemporanea.