2018 / 2019


PROGETTO


LAVORARE – / FARE +

Riflessioni sul concetto di produzione, lavoro e post-lavoro partendo dal campo artistico

Negli anni Sessanta e Settanta si sviluppò in Italia il movimento Operaista che, nella sua rilettura di Marx al di là del comunismo, difese, tra le altre proposte, l’abolizione del lavoro. Tenendo come punto di partenza lo studio del rapporto degli artisti con questo movimento, il progetto unisce la cornice teorica con il dibattito collettivo per ripensare il paradigma dell’artista come lavoratore, e i concetti di produzione e lavoro come vertebre del sistema sociale attuale.

A tale scopo, LAVORARE – / FARE + si propone come un programma ibrido: una ricerca storica, sui movimenti politici indipendenti, come Lotta Continua e Rivolta Femminile, e il loro rapporto con artisti, come Pablo Echaurren, Grupo Enne o Archizoom. In secondo luogo, un’agenda di incontri professionali con artisti e agenti locali e internazionali in cui si rifletterà su modelli di pensiero e lavoro/azione attraverso la pratica artistica. Infine, si realizzerà un seminario pubblico che condivida e apra il dibattito su queste esperienze. Il tutto verrà raccolto in una pubblicazione finale.

Questo schema vuole sviluppare una speculazione transnazionale sulla pratica artistica e il suo ruolo sociale, dall’intersezione di teorie filosofiche, pensiero postcoloniale e teorie del post-lavoro; significativa, pertanto, l’elaborazione presso l’Accademia di Spagna, come residenza di artisti e luogo pensiero e incubazione di progetti.


BIO


Saint Mandé (Francia), 1975.

Curatrice indipendente, dal 2013 svolge la ricerca O Artista como trabalhador, sul concetto di lavoro artistico, le condizioni lavorative e la percezione sociale. Ha fatto parte di Historias em display (WT), progetto collaborativo su inserimenti critici nelle narrative storiche dei musei brasiliani. Tra le sue mostre si distinguono: Partir do erro, TRABALHE – FAÇA +, Ícaro Lira: Campo Geral, a San Paolo; La Historia la escriben los vencedores, Felipe Ehrenberg 67//15, After, Despois, Según, a Madrid; Munárriz, Sulla curva chiusa a Cagliari; The way you read a book is different to how I tell you a story, a Monaco; e il programma Aplicación de las diferentes teorías de flujos, con Carlos Amorales e Los Torreznos a Buenos Aires.

Ha scritto numerosi testi per artisti – Ricardo Alcaide, Marlon de Azambuja, Alberto Casari, Cristina Garrido, Julius Heinemann, Victor Leguy, Bruno Moreschi, Yoshua Okón, Sara Ramo, Tercerunquinto – e collabora in riviste come EL CULTURAL e a-desk.

Laureata in Storia dell’Arte presso la UCM, Madrid, Master in Gestione Culturale, Instituto Ortega y Gasset, e curatrice dell’ICI New York (Bogotá, 2013). Dopo aver vissuto in Cile, nel 2009 si è trasferita in Brasile dove è stata direttrice della Galeria Baró. Tra il 2012 e il 2013 è stata direttrice di Pivô Arte e Pesquisa, San Paolo. Una volta ritornata in Spagna, è stata direttrice di LOOP Barcellona 2017. Dall’anno accademico 2018–2019 è docente di Practicas Curatoriales del Master della Escuela SUR (Univ. Carlos III, Circulo Bellas Artes – La Fábrica).