2019 / 2020


PROGETTO


Archeologia e potere. Tutela e conservazione del patrimonio archeologico di Roma dall’Unità d’Italia al Dopoguerra (1870-1945)

Questo lavoro di ricerca è la continuazione di uno precedente. IMMENSA AETERNITAS. L’interesse per il passato e la formazione del sapere archeologico dall’Antichità all’Età Moderna, con particolare attenzione a Roma e allo Stato Pontificio. In suddetto lavoro studiamo l’evoluzione della tutela del patrimonio di Roma dal 1662 al 1870 e gli interventi sia dell’autorità pontificia che dell’amministrazione francese a Roma.

Con questa nuova fase cerchiamo di continuare lo studio della tutela a Roma dopo la creazione dello Stato italiano e l’utilizzo da parte del fascismo delle vestigia del passato con fini politici. Si analizzeranno e valuteranno le iniziative pubbliche sul patrimonio archeologico di Roma con i relativi risultati ed effetti.

In particolar modo la creazione del Parco Archeologico della Via Appia o l’apertura dei Fori imperiali, il restauro del Teatro Marcello, le rappresentazioni nel Campo Marzio: Ara Pacis o Mausoleo di Augusto o l’uso delle Terme di Caracalla come spazio scenico, tra gli altri. Oltre a Roma saranno oggetto di studio: il recupero delle navi romane del lago di Nemi e dell’anfiteatro di Lecce.


BIOGRAFIA


Nato a Siviglia. Archeologo Conservatore di Patrimonio della Junta di Andalucía. Dottorato all’Universidad di Huelva (UHU). Laurea in Diritto Pubblico e Laurea in Geografia e Storia all’Universidad di Siviglia (USE). Membro del Comité Español di ICOMOS.

Ha lavorato nell’ambito pubblico della gestione e tutela del patrimonio storico in Andalusia, ricoprendo incarichi di responsabilità, come la Direzione del Complesso Archeologico di Italica, ed è stato coordinatore della Red de Espacios Culturales de Andalucía (RECA). Appartiene al Gruppo di Ricerca “Vrbanitas. Arqueología y Patrimonio” dell’Universidad de Huelva e a quello di “Arqueología y Fotografía: historia de la arqueología en España” dell’Universidad Autónoma di Madrid.

In ambito italiano è stato Borsista dell’Instituto Andaluz del Patrimonio Hístorico nella città di Roma tra il 1991 e il 1992. Coordinatore per la Soprintendenza per il Lazio del I e II Incontro di Città Adrianee (Italica, Villa Adriana, Siviglia e Roma) tra il 1999-2000 e Curatore della mostra: L’oro Di Siena. I tesori di Santa Maria della Scala. Siviglia 2002. Appartiene al gruppo di ricerche archeologiche in “La factoría del Garum” di Pompei con l’Universidad de Cádiz e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha fatto parte dell’equipe che ha redatto il Piano Strategico del Parco Etnoarcheologico di Xoclán (Mérida. Messico) promosso dall’AECID, l’Universidad Pompeu Fabra, la Generalitat de Cataluña e il Ministerio de Cultura de México tra il 2007-2008, ed è stato Co-direttore del Progetto di Archeologia di Spagna all’Estero: Proyecto Tamuda (Tetuán-Marruecos) tra il 2008-2011. Dal 2012 partecipa al Proyecto AECID-Universidad de Cádiz e Universidad Abdelmalek Essaâdi de Tetuán: “Economía y artesanado en Marruecos EAT. La recuperación del yacimiento arqueológico de Tamuda”.