2014 / 2015 – Scultura


Progetto

Il progetto da realizzare durante il soggiorno nell’Accademia di Spagna a Roma traccia un percorso dal geologico all’antropologico, mediante la ricerca dei gruppi partigiani che si stabilirono sulle montagne nei pressi di Roma tra il 1943 e il 1945; con l’obiettivo di trovare schegge di ferro dei diversi conflitti e trasformare questi pezzi in gioielli con memoria.
[Memoria (im)materiale. Cartografie antropologiche che fanno affiorare fedi nuziali di acciaio erratico sulle montagne d’Italia. Chilometri percorsi alla ricerca archeologica di oggetti di morte che diventano corpi estetici, il cui valore consiste nella loro memoria e significato. Gioielli concettuali che racchiudono storia all’interno di reliquari. Residuo mutato, di stima lontana a quella mercantile dei diamanti lavorati, vicina al valore incalcolabile della storia che ci ha modellato. Allo stesso modo in cui il fabbro forgia le schegge di ferro, in atto alchemico, ottenendo questo oggetto provvisto di concetto. Mini-monumenti portatili.

Biografia

Miriam Isasi Arce [Vitoria-Gasteiz, 1981] si è laureata in Belle Arti all’EHU/UPB, svolgendo parte dei suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo lavoro si concentra sulla coniugazione di diverse sinergie del sociale, dalla sopravvivenza e dal parassitismo, cercando il vuoto giuridico come strategia metodologica. Nel tentativo, con tutto ciò, di generare un’esperienza, una situazione o un luogo in cui confluiscano porzioni di realtà a partire dall’assurdo, l’ironia e l’ambiguità dei limiti stabiliti.
L’installazione è il mezzo che Isasi utilizza per dare forma ai suoi progetti. I processi lavorativi sono importanti e vengono presentati come registrazioni nello sviluppo del progetto, poiché partecipano attivamente all’avvenimento e, a loro volta, raccontano la metodologia come parte di un tutto, generando un contesto specifico che colloca lo spettatore in uno spazio/tempo concreto della rappresentazione.