Dibattito – Reactivando Videografías

“VIDEOGRAFIE: LA CULTURA TRA LE TELECAMERE”

streaming Da iL CANALe YOUTUBE DEL CENTRO DE CIENCIAS HUMANAS Y SOCIALES DEL CSIC
Mercoledì 24 MARZO Alle 19.00

Questo progetto nasce dal lancio della mostra web Riattivando Videografie e mira a configurare un quadro teorico per la riflessione sul progetto e sulla creazione video nella contemporaneità. Per questo, si svolge in diversi dibattiti online che si svolgeranno a marzo e settembre 2021 e nel gennaio 2022, nonché in lavori di riflessione e ricerca che saranno pubblicati su questo sito alla fine del 2021.

PROGRAMMA DI DIBATTITI 

Curatrice scientifica: Remedios Zafra (Istituto di Filosofia, CSIC)

L’insieme di diversità di voci e culture di Riattivando Videografie aveva bisogno di una stanza tutta per sé, un contesto di concentrazione che permettesse di guardarle singolarmente o in gruppo. Approfondendone una a una o stabilendo nessi e legami silenziosi tra le loro narrative, modi di dire e questioni che le mobilitano. Meritano il regalo dell’osservazione e della riflessione al di là della contemplazione e valutazione estetica o critica. A tale scopo l’archivio online di Videografie sarà accompagnato da diversi dibattiti e da una pubblicazione che mirano a problematizzare e a rendere riflessiva l’esposizione di queste opere.

Nell’articolazione tematica di suddetto lavoro di dibattito, ricerca e scrittura, proponiamo di differenziare tre nodi di intensità sui quali circoscrivere le riflessioni: la complessità e il contesto della cultura-rete per la pratica videografica, i soggetti creatori e le loro condizioni di produzione oggi e, infine, le culture e i soggetti che parlano uniti in gran parte da una lingua comune ma singolarizzati nell’enfasi e nello sguardo.

PRIMO INCONTRO

(VIDEO)CREAZIONE ED EPOCA (dopo Internet)

24 marzo di 2021, 19.00 hs. (ora in Italia)

Streaming sul canale Youtube del CSIC

L’enfasi in questo caso non verrà dal soggetto creatore ma dai tempi che viviamo, dai cambiamenti nella sfera culturale e artistica, e in particolar modo da quelli derivati dal vivere in una società connessa, eccedentaria nel visivo e in cui si posizionano nuovi sistemi di valore appoggiati alla visibilità e condizionati dal mercato. Come confluiscono, si fondono ed entrano in relazione le opere audiovisive creative nella cultura-rete? In che modo si posizionano o si diluiscono i generi classici dalla rivendicazione o dall’attenuazione? Come entrano in relazione con l’industria, le piattaforme e il mercato? Quali frontiere si possono (o meno) argomentare da parte dell’istituzione artistica? Come immaginiamo la creazione del futuro e le vetrine creative del futuro?

Coordina:

REMEDIOS ZAFRA, (Zuheros, Córdoba, España, 1973) saggista e Científica Titular presso l’Istituto di Filosofia del CSIC. È stata professoressa di Arte, Cultura Digitale e Studi di Genere all’Universidad di Siviglia e professoressa tutor di Antropologia Sociale all’UNED. Orienta il suo lavoro di ricerca allo studio critico della cultura contemporanea, il femminismo, l’arte e la creazione e le politiche dell’identità sui social network. È autrice dei libri El Entusiasmo. Precariedad y Trabajo creativo en la era digital (2017), Ojos y capital (2015), (h)adas (2013), Un cuarto propio conectado (2010), [tradotto in italiano, Sempre connessi], e Netianas (2005). Ha ottenuto, tra gli altri, il Premio Anagrama de Ensayo, il Meridiana de Cultura e il Premio Público de las Letras. Attualmente fa parte del Patronato della Real Academia de España en Roma. (www.remedioszafra.net)

Partecipanti:

LAURA BAIGORRI (Barcellona, 1960) Professoressa dell’Universidad de Barcelona e ricercatrice spagnola specializzata in Arte e New Media. Concilia la sua esperienza di docente con la ricerca, la critica, la curatela e la realizzazione di diversi progetti per il contesto web. Autrice della tesi “Videoarte. Primera etapa: 1963-1979. La aparición del vídeo en el contexto social y artístico de los 60/70 y su vinculación a las vanguardias históricas” ha organizzato numerosi seminari e mostre su Arte e New Media. Creatrice di El transmisor, delle risorse di Media Art Arte en Red (1997-2000) e DATA.ART (2001-2008) Mediateca di CaixaForum.

JAQUELINE LACASA (Uruguay, 1970) Artista visiva e curatrice indipendente. Direttrice del Museo Nacional de Artes Visuales de Uruguay, MNAV (2007-2009). Laureata in Psicologia presso l’Universidad ROU. Master Studi Culturali, con specializzazione in Cultura visiva. Universidad ARCIS Cile. Curatrice a livello locale e internazionale, spiccano la Terza Biennale d’Arte di Montevideo, il progetto Borde Sur (presentato in Spagna, Argentina, Brasile e Belgio), Museo Macro a Rosario, Argentina (¿Es posible no amar a Espinoza?).

JOSE LUIS DE VICENTE Curatore e ricercatore culturale. Nel suo lavoro ricerca l’impatto attuale e futuro dell’innovazione sociale e tecnologica attraverso manufatti, oggetti e narrative che esplorano scenari sociali e politici emergenti. I suoi progetti sono fortemente antidisciplinari, e creano contesti per la collaborazione e il dialogo tra artisti, designer, architetti, tecnologi, scienziati, attivisti e comunità. Attualmente è curatore di Sónar +D, il congresso di cultura digitale e tecnologie creative del Sónar Festival di Barcellona. È stato fondatore e co-direttore di Tentacular, un nuovo festival di Tecnologie Critiche e Avventure Digitali al Matadero (Madrid), e membro dello staff di programmazione di Llum BCN, il festival della luce di Barcellona. Ha curato molteplici mostre, dentro e fuori dalla Spagna, come “Big Bang Data” e “Después del fin del Mundo” (entrambe nel CCCB), “Atmospheric Memory” (Manchester International Festival), “Máquinas y Almas” (Museo Reina Sofia Madrid), “Playtime: Game Mithologies” (Maison D’Ailleurs, Svizzera), e altre. È professore all’Instituto de Arquitectura Avanzada de Catalunya (IaaC).

GABRIELA GOLDER (Buenos Aires, Argentina, 1971) Artista visiva, curatrice, professoressa in Argentina e all’estero e co-direttrice della Bienal de la Imagen en Movimiento (BIM). È anche curatrice di El Cine es Otra Cosa, ciclo di cinema e video sperimentale del Museo de Arte Moderno di Buenos Aires. Ha svolto i suoi studi presso l’Universidad del Cine e un Master in Ipermedia presso l’Université Paris VIII, Parigi, Francia. È professoressa di ruolo nel corso di laurea di Artes Electrónicas e nella Maestría de Tecnología y Estética de las Artes Electrónicas dell’Universidad Nacional de Tres de Febrero e nell’Universidad del Cine. Lavora con video, installazioni e interventi site specific. Le sue opere fondamentalmente propongono questioni relative alla memoria, l’identità e il mondo del lavoro. www.gabrielagolder.com

 

A seguire un aticipo sui futuri incontri che avranno luogo durante quest’anno

SECONDO INCONTRO

CREAZIONE COME LAVORO (contro la precarietà)

Settembre 2021

Questa tavola mira ad affrontare la trasformazione delle condizioni di creazione, lavoro e vita di chi oggi crea attraverso il video in contesti di indefinitezza creativa, in cui la pratica stessa viene denominata in modi diversi. Le condizioni di precarietà, pluri-lavoro e lo svanire della tua opera come lavoro, sono sfide su cui riflettere in base a domande come: chi crea? Come lo fa? Quali difficoltà incontra? Ma soprattutto, quali sono le attuali condizioni di produzione e lavoro di questi creatori? Quali difficoltà e contraddizioni riscontrano nella loro produzione, nella considerazione del loro fare come lavoro remunerato, nella sua diffusione, nell’habitat della rete, nei circuiti artistici…? In che modo si legano con la loro pratica come lavoro e in che modo è percepito e appoggiato dal contesto?

Per l’articolazione e lo sviluppo di questa tavola sarà di grande importanza il lavoro previo di interviste agli artisti partecipanti.

 

TERZO INCONTRO

VOCI E CULTURE REGISTRATE (ripetizione e differenza)

Gennaio 2022

La ricchezza e la diversità di forme e voci del lavoro videografico contemporaneo lo trasforma indubbiamente in un significativo ed evocativo ritratto della complessità di mondi di vita. Dalla registrazione documentaristica ed etnografica fino alle forme ibride di fiction e auto fiction, le possibilità della creazione audiovisiva si muovono in un ricchissimo gradiente in cui c’è posto per la realtà senza filtro e l’infiltrazione di una telecamera che vede senza essere vista, fino alla complicità della storia creata, rappresentata o immaginata a partire da ciò che ferisce il creatore, sia intimo o culturalmente condiviso. In questa tavola cerchiamo l’opportunità di parlare delle nostre culture parlando delle loro creazioni. A tale scopo proponiamo una conversazione tra i vari curatori, curatrici e artisti partecipanti al progetto. Che cosa diciamo e che cosa mostriamo in queste opere? Che cosa nascondiamo? Che cosa reiteriamo e che cosa ci distingue? In quale misura gli interessi e le tematiche su cui lavorano artisti e curatori ci permettono di conoscere la complessità che viviamo nelle sue sintonie globali e nei punti di intensità locale? Chi sono i soggetti di quei discorsi? Come narriamo, quali sono le nostre scritture e mezzi, le nostre risorse, modi di dire e strategie? Che cosa li distingue da altre creazioni audiovisive? In che modo queste creazioni dialogano con altre pratiche che si diffondono e abitano la quotidianità delle reti?