Jose Ramón Ais – Prospettiva

Alberi per strade, imperi e paradisi. Prospettiva

Stampa lambda su carta RC montata su alluminio

Nel progetto “Alberi per strade, imperi e paradisi” sto realizzando diversi schemi o modelli di disposizioni di alberi in fila, suscettibili di essere utilizzati nello spazio pubblico. Questi schemi sono combinazioni di varie specie arboree rilevanti in diversi momenti della storia di Roma. Il pino, pinus pinea, l’albero più rappresentativo della città, deve la sua massiva presenza al suo utilizzo durante il periodo fascista per legare l’immagine del regime allo splendore dell’antico impero romano.

Giacomo Boni, architetto, archeologo e restauratore, fu il direttore degli scavi del Foro Romano e del Palatino. Interessato alle piante che crescevano sulle rovine, creò una specie di vivaio sperimentale basato sulla flora descritta nei testi classici di Virgilio e Plinio il Vecchio, tra gli altri. Giacomo Boni fissò le regole nell’uso delle specie utilizzate nel paesaggismo urbano durante il regime fascista.

Gli scavi e le demolizioni nel Foro Romano culminarono nel 1932 con la creazione di Via dei Fori Imperiali, un viale che univa Piazza Venezia al Colosseo, i due punti di fuga di una prospettiva disegnata dai pini. La prospettiva, una sistematizzazione visiva creata nel Rinascimento, fu pervertita dall’illusione ottica che cercava il barocco. La galleria per il palazzo Spada di Borromini è il modello per la creazione di una disposizione urbana di pini. Seguendo la logica di questa prospettiva forzata, 12 pini vengono allineati ordinatamente in base a età e altezza per creare un viale in cui lo spazio e il tempo vengono percorsi a partire dai loro parametri alterati.

Progetto e altre opere in mostra:

Lignum Crucis

Vite Maritata 

 

Arbolado para calles, imperios y paraísos. Prospettiva

Impresión lambda en papel RC montado sobre aluminio

En el proyecto “Arbolado para calles, imperios y paraísos” estoy desarrollando diferentes patrones o modelos de alineaciones de árboles, susceptibles de ser utilizados en el espacio público. Estos patrones son combinaciones de varias especies arbóreas relevantes en diferentes momentos de la historia de Roma. El pino, pinus pinea, es el árbol más representativo de la ciudad, debe su masiva presencia a su utilización durante el periodo fascista para conectar la imagen del régimen con el esplendor del antiguo imperio romano.

Giacomo Boni, arquitecto, arqueólogo y restaurador, fue el director de las excavaciones del foro romano y Palatino. Interesado en las plantas que crecían sobre las ruinas, creo una especie de vivero experimental basado en la flora descrita en los textos clásicos de Virgilio y Plinio el viejo, entre otros. Giacomo Boni dio las pautas en el uso de las especies utilizadas en el paisajismo urbano durante el régimen fascista.

Las excavaciones y derribos en el Foro romano culminaron en 1932 con la creación de la via di fori imperiali, una avenida que unía la piazza Venezia con el Colisseo, los dos puntos de fuga de una perspectiva dibujada con pinos. La perspectiva, una sistematización visual creada en el renacimiento, fue pervertida por la ilusión óptica que buscaba el barroco. Borromini y su galería para el palazzo Spada, es el modelo para la creación de una alineación urbana de pinos. Siguiendo la lógica de esta perspectiva forzada, 12 pinos se alinean ordenadamente según su edad y altura para crear una avenida en la que el espacio y el tiempo se recorren desde sus parámetros alterados.

 

Proyecto y otras obras en la exposición:

Lignum Crucis

Vite Maritata