2019 / 2020


PROGETTO


Le muse selvagge. Una produzione pittorica che affronta la questione arte=vita e il ruolo dell’arte nella sfera pubblica. Il progetto si ispira alla mitologia comparata e all’antropologia dell’arte alla ricerca di valori ecologici e sociali. La serie contempla tre capitoli. Il primo tratta dell’iniziazione (attraverso il poema di Parmenide di Elea) e il secondo della trasformazione (con l’Inno a Demetra di Omero). La terza parte (il mito delle Muse e Apollo) affronta la coscienza energetica che anima ogni forma di vita e che possiamo definire una “spiritualità della terra”. La serie esplora il rompicapo delle cosmovisioni indigene e l’ecofemminismo per immaginare una “arte che verrà” di un pluriverso ecologicamente saggio, politicamente ugualitario e socialmente inclusivo.


BIOGRAFIA


Artista e ricercatore. Concepisce l’arte come una pratica libera che abbraccia la sensibilità e l’azione cosciente della natura. Respingendo la fiducia nella paternità e nella separazione, ha partecipato a collettivi, affrontando l’arte come gioco, come attivismo, e come esperienza illimitata di auto scoperta. Alcuni dei suoi progetti recenti sono stati Perséfone sin velo, nella galleria Juana de Aizpuru, Madrid; Al borde del mundo, IVAM, Valencia; La Embarcada Artivista, Centro de Investigación por la Paz Gernika Gogoratuz; Tuiza: las culturas de la jaima, Palacio de Cristal del Parque del Retiro, MNCARS, Madrid; La canción del tomaco, MEIAC Badajoz. Ha pubblicato testi come The Art of Sahrawi Cooking, nella cornice di dOCUMENTA (13), Kassel (con Robin Kahn), o per il libro Destrucción y construcción del territorio IV, dell’Universidad Complutense, Madrid.