Armarios Abiertos: Terza edizione

UNA SCOSSA, UNA CREPA, UNA DEVIAZIONE. SUI POTERI DEL CUIR DI FRONTE A UN SISTEMA IN CRISI PERMANENTE

Il 28 giugno, la Rete dei Centri Culturali della Cooperazione Spagnola riafferma il suo impegno e il suo lavoro con la comunità LGTBIQ+ iberoamericana e presenta la terza edizione di Armarios Abiertos. Quest’anno, con la novità di un programma esteso che inizierà il 28 giugno, Giornata Internazionale dell’Orgoglio LGTBIQ+, e si protrarrà per tutto l’anno. Il formato di questa nuova edizione sarà misto, contemplando una combinazione di faccia a faccia e virtuale, sempre ancorata alle specificità sociali, politiche e territoriali in cui si trova ciascuno dei Centri culturali della cooperazione spagnola.

Il programma principale sarà costituito da 5 tavoli virtuali e discussioni, curati da Pablo Martínez e Fefa Vila, e si intitolerà: “Una scossa, una crepa, una deviazione”. Sui poteri del cuir di fronte a un sistema in crisi permanente”. Oltre alle tavole rotonde, questa nuova edizione di Armarios Abiertos prevede una serie di attività che includono workshop, laboratori, mappature, una serie di film e una pubblicazione di Dos Bigotes, una casa editrice specializzata in tematiche LGTBIQ+, femminismo e genere. Tutte le proposte includeranno la partecipazione di referenti selezionati di Cuyr che contemplino l’equità in termini di territori, accenti e identità di genere.

PROGRAMMA DI RIFLESSIONE E DIBATTITO:

“Una scossa, una crepa, una deviazione. Sui poteri del cuir di fronte a un sistema in crisi permanente”.

Pablo Martínez e Fefa Vila

Modalità: virtuale

La rete dei Centri Culturali della Cooperazione Spagnola si presenta come un dispositivo per condividere, discutere e confrontarsi su aspetti rilevanti di queste nuove situazioni o contesti, pur sapendo che si tratterà solo di approssimazioni a fenomeni sociali molto complessi che richiedono un dibattito molto più ampio e dispositivi più ampi.

Questo programma propone una serie di dibattiti che tracciano il potere che pulsa sotto ogni crisi, non solo per tracciare una cartografia delle urgenze, ma anche per intravedere gli scenari del possibile e per costruire nuove alleanze, reti di solidarietà e strutture di sostegno reciproco. Oggi presentiamo la prima sessione.

1ª SESSIONE

Giovedì 30 giugno

Non riesco a respirare: alleanze e strategie di cuir di fronte alla repressione e al silenzio.

In questa sessione avremo ospiti le cui lotte si collocano in contesti di particolare violenza, dove le politiche statali minacciano la dissidenza anziché proteggerla e curarla. Con loro, affronteremo alcune modalità di mobilitazione politica, di attivismo e di produzione di linguaggi che, dal cuir, pongono il collettivo al centro dell’azione politica. Dalle strategie di solidarietà alle nuove forme di immaginazione dissidente.

Partecipano: Leandro Colling (attivista queer e fondatore a Bahia del gruppo e giornale Cús, Brasile), Jessica Marjane (donna trans Otomí, femminista e fondatrice di @JuventudesTrans juventudestrans.org in CdM, Messico), Tania Irias (Grupo Lésbico Artemisa (Movimento femminista del Nicaragua) e Ana Carcedo (ricercatrice e attivista femminista in Costa Rica).

Moderatori: Pablo Martínez e Fefa Villa

PRIMO LABORATORIO DI GUARDAROBA APERTO
Fakestorming: analisi e creazione di campagne di comunicazione su tematiche LGTBIQ+.

Presentato da: Collettivo El Plumero, Pablo López e Javier Vaquero

Modalità: virtuale.

Durata: 4 ore

Data: mercoledì 28 luglio

Capacità: 10 partecipanti per CCE.

CICLO DI CORTOMETRAGGI:

Miradas sezione ufficiale del VII Festival del Cinema LGTBI del Centro Niemeyer:

Dal 28 giugno al 5 luglio (virtuale)

Questa nuova edizione di Armarios Abiertos presenta due nuovi cicli di cortometraggi: Sentires, incentrato sull’esplorazione del desiderio e delle nuove affettività LGTBIQ+, e Tránsitos, che includerà opere che trattano di transizioni e cambiamenti di identità. Questa accurata selezione offre un campione dei punti di vista che stanno definendo i percorsi e le preoccupazioni del nuovo cinema LGTBIQ+ spagnolo.

Si tratta di una selezione dei cortometraggi che stanno definendo i percorsi e le preoccupazioni del nuovo cinema LGTBIQ+ spagnolo, tra cui ci sono registi già noti che hanno partecipato alle passate edizioni del festival, come Aitor Gametxo, vincitore del premio per il miglior cortometraggio in questa edizione, o Roberto Pérez Toledo, ma anche nuove promesse come il giovane regista basco Mel Arranz.

Il programma include Si supiese (2021), di Aitor Gametxo, che quest’anno ha vinto il premio per il miglior cortometraggio del festival per “l’approccio altamente personale di questo regista”, considerato “uno dei talenti emergenti dell’attuale cortometraggio spagnolo”.

Progetto editoriale LGTBIG+ con Editorial Dos Bigotes (Spagna)

In collaborazione con la rinomata casa editrice spagnola LGTBIQ+ Dos Bigotes, si procederà alla selezione e all’edizione di una serie di testi rappresentativi delle diverse voci della letteratura tematica LGTBIQ+, alternando nomi noti che contribuiranno a diffondere il progetto ad altri meno popolari. Il progetto si svilupperà nell’arco di 12 mesi, promuovendo incontri, laboratori e letture con gli autori selezionati. L’obiettivo sarà quello di presentare la pubblicazione finale nell’aprile 2023, come chiusura della terza edizione di Armarios Abiertos.

MAPPATURA DEI COLLETTIVI E DEI REFERENTI LGBTIQ+

Con il collettivo ICONOCLASISTAS (Argentina)

Con l’obiettivo di generare uno spazio di riflessione e scambio di conoscenze sui riferimenti culturali, i collettivi, i progetti e gli spazi della comunità LGTBIQ+, il collettivo di artisti ICONOCLASISTAS propone un laboratorio di mappatura attraverso il quale produrre un sapere collettivo e storico basato su memorie, conoscenze ed esperienze quotidiane.

Tra agosto 2022 e giugno 2023, i diversi centri della rete realizzeranno personalmente questa mappatura. Tutto il materiale prodotto in ogni centro assumerà poi la forma di una produzione collettiva (piattaforma, pubblicazione, mostra).

Dialoghi intorno agli STS: design, ricerca e la sfida del “più che umano” – ciclo di conferenze

“Etiche e (geo)politiche dei rifiuti”
2º INCRONTRO DEL PROGRAMMA
venerdì 1 luglio alle ore 19:00 presso l’auditorium dell’Accademia

Due ricercatori spagnoli, Blanca Callén e Blanca Pujals, e due ricercatori italiani, Marco Armiero e Dario Minervini, condivideranno le sue riflessioni. A tutti gli interventi seguirà un dibattito aperto al pubblico. L’evento verrà registrato e potrà essere seguito in streaming dalla nostra pagina Facebook.

Dialoghi intorno agli STS: design, ricerca e la sfida del “più che umano” La Real Academia de España en Roma, la Oficina Cultural de la Embajada de España en Italia e l’associazione STS Italia promuovono la prima edizione dei Dialoghi intorno agli STS: design, ricerca e la sfida del “più che umano”-, una serie di incontri con l’obiettivo di creare uno spazio comune di riflessione sugli Studi Sociali della Scienza e della Tecnologia (STS) e, in particolare, sul ruolo della tecnoscienza nelle società “più che umane”. Questo programma è stato pianificato per favorire lo scambio e il networking tra ricercatori, designer e artisti spagnoli e italiani, al fine di condividere le loro ricerche e sviluppi in questo campo, contribuendo ad incrementare la diffusione dei loro progetti.

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PROGRAMMA “CREATIVITÀ, CULTURA E SOSTENIBILITÀ” – conversazione

20 aprile ore 18.00

Nell’ambito del Ciclo di conferenze organizzato dalla Consejería Cultural de la Embajada de España en Roma: “2022 Spagna e l’era globale: V Centenario della circumnavigazione. Sfide del XXI secolo”

In presenza/Online: in presenza presso l’Accademia + trasmmisione in streaming del evento sul Facebook della Academia 

Programma:
-Presentazione di Ángeles Albert
-Dialogo tra Blanca de la Torre e Alfons Martinell
-Interventi delle borsiste residenti invitate: Elena Lavellés e Mónica Gutiérrez
-Dibattito aperto al pubblico

La Real Academia de España en Roma presenta il programma “Creatività, Cultura e Sostenibilità”, diretto da Blanca de la Torre e Alfons Martinell, con la volontà di creare uno spazio di riflessione in comune sull’importanza delle pratiche creative per gli ecosistemi culturali sostenibili. All’interno di questo programma si propongono due diverse attività:

La prima, aperta al pubblico, è il dialogo intitolato “Creatività, Cultura e Sostenibilità nell’Era Globale”, che avrà luogo il prossimo 20 aprile alle ore 18 nell’ambito del ciclo di conferenze organizzato dalla Consejería Cultural de la Embajada de España en Roma: “2022 Spagna e l’era globale: V Centenario della circumnavigazione. Sfide del XXI secolo”.

Il formato consisterà in un dialogo tra i due direttori del programma, Blanca de la Torre e Alfons Martinell, in un incontro online che potrà essere seguito sia in streaming, dalla nostra pagina Facebook, che in presenza presso l’Accademia. Cominceranno con l’analisi delle loro diverse idee sui rapporti tra cultura, globalizzazione e sostenibilità per poi far confluire le loro riflessioni su politiche e pratiche culturali e creative concrete. A seguire, si darà voce a due delle borsiste residenti di quest’anno in Accademia, le cui modalità sono già profondamente intrise dell’idea di sostenibilità: Mónica Gutiérrez e Elena Lavellés. Una volta conclusi i loro interventi, la parola passerà al resto dei residenti e al pubblico presente.

 

Biografie

Alfons Martinell
Direttore onorario della Cattedra Unesco: Politiche Culturali e Cooperazione. Membro accademico della Red Española para el Desarrollo Sostenible (REDS) (Rete Spagnola per lo Sviluppo Sostenibile), SDSN in cui dirige la Comunità di conoscenza e pratica su Cultura e Sviluppo Sostenibile. Membro del Consiglio Direttivo del Cercle de Cultura di Barcellona e fondatore del Laboratorio Iberoamericano di Ricerca e Innovazione in Cultura e Sviluppo con sede a Cartagena de Indias (Colombia) e Girona. Dal 2004 al 2008 è stato direttore generale di Relazioni Culturali e Scientifici nel Ministero di Affari Esteri e Cooperazione.

Blanca de la Torre
Lavora nelle intersezioni tra arte, studi culturali, ecologia e pratiche sostenibili. In questo momento è curatrice della XV Biennale di Cuenca (Ecuador) e Responsabile dell’Aula Sostenibile del CAAM, un programma permanente dedicato all’arte e alla sostenibilità presso il Museo de Arte Contemporáneo de Las Palmas de Gran Canaria. Si occupa inoltre della curatela di mostre in musei come il MOCAB a Belgrado (Serbia) e a Pori (Finlandia). È stata a capo di mostre e progetti (2009-2014) e curatrice nel Museo ARTIUM (Vitoria-Gasteiz, Spagna) e successivamente è stata curatrice di mostre in musei internazionali (Carrillo Gil, Città del Messico; Kunstverein Salisburgo; LAZNIA, Gdansk; MACO, Oaxaca; MUSAC, León; National Gallery, Delhi; EFA New York; CentroCentro, Alcalá 31 e Fernán Gómez, Madrid, etc). È direttrice di progetti, professoressa e pubblica e impartisce regolarmente conferenze su arte e sostenibilità.

 

CCS Póster ESP

VOCI E CULTURE REGISTRATE (ripetizione e differenza) – dibatitto

“VIDEOGRAFÍAS: VOCI E CULTURE REGISTRATE (RIPETIZIONE E DIFFERENZA)

MERCOLEDÌ 2 MARZO ALLE 19:00 (GMT+1)

3º dibattito del progetto di ricerca Videografie: la cultura tra le telecamere. Mostra online www.reactivandovideografias.com

Dibattito online e presenziale

Presenziale:
Posti limitati. Prenotazione su: info@accademiaspagna.org

Online: streaming sui canali della Real Academia de España en Roma

Tratteremo qui le tematiche che si reiterano e si singolarizzano nelle opere che costituiscono Riattivando Videografie: Identità, decolonizzazione, femminismo, violenze, intimità, cultura… La ricchezza e la diversità di approcci, forme e voci del lavoro videografico di questa mostra la convertono in un significativo ed evocativo ritratto della complessità di mondi di vita.

Dalla registrazione documentaristica ed etnografica alle forme ibride di fiction e auto fiction, le possibilità della creazione audiovisiva si muovono in un ricchissimo gradiente in cui c’è posto per la realtà senza filtri e l’infiltrazione di una telecamera che vede senza essere vista, fino alla complicità di una storia creata, rappresentata o immaginata a partire da ciò che pungola chi crea, sia intimo o culturalmente condiviso. In questa tavola rotonda cerchiamo l’opportunità di parlare delle nostre culture parlando delle loro creazioni. A tale scopo proponiamo una conversazione tra i vari curatori, curatrici e artiste a artisti partecipanti al progetto.

Che cosa diciamo e che cosa mostriamo in queste opere? Che cosa nascondiamo? Che cosa reiteriamo e che cosa ci distingue? In quale misura gli interessi e le tematiche su cui lavorano artisti e curatori ci permettono di conoscere la complessità in cui abitiamo nelle sue sintonie globali e punti di intensità locali? Chi sono i soggetti di quei discorsi? Come narriamo, quali sono le nostre scritture e mezzi, i nostri espedienti, i modi di dire e le strategie? Che cosa le differenzia da altre creazioni audiovisive? Come dialogano con altre pratiche creative che si diffondono e abitano la quotidianità delle reti?

Coordinatrice:

REMEDIOS ZAFRA, saggista e Científica Titular dell’Istituto di Filosofia del CSIC. È stata professoressa universitaria di Arte, Antropologia, Politiche dello Sguardo e Studi di Genere. Orienta la sua ricerca sullo studio critico della cultura contemporanea, il femminismo e la creazione. È autrice dei libri El Entusiasmo. Precariedad y Trabajo creativo en la era digital (Premio Anagrama de Ensayo y Estado Crítico) Ojos y capital, (h)adas (Premio Meridiana e Público de las Letras), Un cuarto propio conectado e Netianas. Fa parte del Patronato della Real Academia de España en Roma. (www.remedioszafra.net)

Partecipanti:

IRIS LAM, gestrice culturale, curatrice, ricercatrice e docente. Lavora al Centro Cultural de España in Costa Rica, dirige l’organizzazione culturale strategica Global Metro Art ed è professoressa ricercatrice all’Universidad di Costa Rica. I suoi progetti si sviluppano nelle discipline delle arti visive, la sperimentazione, il video e i nuovi media; con tematiche relative ai diritti umani, migrazione, femminismo, LGTBIQ, sinologia e mercato artistico-culturale.

ESTIBALIZ SÁBADA MURGUIA, artista e dottoressa in Arte e Ricerca. Borse di studio: Academia de España en Roma 2018 e 2016, Borsa di studio Multiverso BBVA, Borsa di studio Art i Natura, La Cité Internationale des Arts de París, Fundación BilbaoArte, Museo Artium e VEGAP. Mostre al MUSAC, Matadero, Centro Centro e proiezioni video al MNCAR Madrid, MACBA, Fundació Antoni Tàpies e CDAN. Inoltre, ha diretto diversi seminari su pratiche artistiche, attivismo e femminismo in centri come Arteleku, Sala Rekalde, o Tabakalera.

GLADYS TURNER BOSSO, architetta, ricercatrice e curatrice indipendente. Membro del Consejo de Exposiciones del Museo de Arte Contemporáneo di Panamá (MAC-Panamá). Membro dello staff curatoriale della X Biennale Centroamericana (2016). Nel 2012 ha scritto per "De mi barrio a tu barrio. Streetart in Mexico, Central America and the Caribbean" del Goethe Institut. Nel 2015 ha scritto per l’antologia “Entre Siglos. Arte contemporáneo de Centroamérica y Panamá” pubblicata dalla Fundación Rozas-Botrán del Guatemala.

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Finissage della mostra “Fabbricare nell’emergenza – Il mondo maker e la sfida del COVID 19”.

Il prossimo venerdì 25 febbraio 2022 alle ore 18,30 presso la Real Academia de España en Roma avrà luogo l’evento di

L’evento sarà aperto da un talk a cui prenderanno parte – oltre ad alcuni autori dei progetti – Cristian Fracassi, ingegnere inventore delle valvole stampate in 3D che hanno salvato la vita a molti durante la pandemia, Valentino Catricalà, Curatore SODA Gallery di Manchester e lecturer alla Manchester Metropolitan University, Rosella Siani, architetto e fondatrice del gruppo di fabbricazione digitale VAHA, e Ramon Rispoli, coordinatore scientifico del programma di ricerca internazionale “Actuar en la Emergencia”.

Al termine dell’incontro, Michela Musto, architetto, CEO di The Spark Creative Hub e curatrice della mostra, ne farà una visita guidata. L’obiettivo di questa mostra è svelare il lavoro dei maker spagnoli e italiani e gettar luce su alcuni dei modi in cui il mondo della fabbricazione digitale si è mobilitato, dalla primavera del 2020 ad oggi, per far fronte all’emergenza pandemica.

Questa mostra fa parte del programma di ricerca triennale “Agire nell’Emergenza”, ormai prossimo a compiere un anno di traiettoria, che ha già prodotto una serie di interessanti analisi riguardanti in generale la capacità di azione del design (nel suo senso più ampio di progetto), delle arti visive e delle scienze sociali di fronte alla sfida del Covid-19.

Qui puoi scaricare i fogli di sala sia in spagnolo che in italiano.

L’ARTE DELLA FOLLIA

La “Real Academia de España en Roma” presenta la performance dell’ACCADEMIA DELLA FOLLIA il prossimo venerdì 18 marzo alle 18.30 h. A cura di Antonella Carlucci, con la participazione di Marzia Ritossa, Gabriele Palmano, Pavel Berdon, Darko Kuzma e Giuseppe Feminiano.

Versi di cantastorie e pièces teatrali si muoveranno nei suggestivi spazi dell’Accademia Reale di Spagna per presentare la nascita ed il metodo di lavoro dell’Accademia della Follia, nata oltre trent’ anni fa nell’Ex Ospedale Psichiatrico di Trieste (TECNICA + FOLLIA = ARTE).

Partecipazione gratuita su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili:  prenotazioni@accademiaspagna.org

Disegni di Luca Bencich.

La residenza artistica di Pantxo Ramas presso la “Real Academia de España en Roma” durante il corso 2019/2020 è servita per lo sviluppo di Palimpsesto Basagliano. In questo progetto, l’artista ha affrontato le pratiche artistiche collettive che hanno seguito la chiusura dei manicomi in Italia e, in particolare, Trieste dal 1971 a seguito delle denunce di Franco Basaglia sul deplorevole stato dei manicomi. Così questo psichiatra italiano contribuì ad una nuova concezione degli spazi di salute mentale.

Questo lavoro è servito a stabilire una collaborazione tra l’Accademia spagnola e l'”Accademia della Follia”, un progetto teatrale e culturale fondato da Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani che integra attori a rischio psichico e fisico per dare voce ai protagonisti dei cambiamenti sociali precedenti attraverso l’Arte nelle sue più diverse manifestazioni. I 30 anni che questa iniziativa compie nel 2022 ne testimoniano il successo, a cui si aggiunge la sua presenza in Europa e in America Latina insieme alla partecipazione di autori come Giuliano Scabia o Dacia Maraini.

FABBRICARE NELL’EMERGENZA. IL MONDO MAKER E LA SFIDA DEL COVID-19

30Dal 6 al 27 febbraio.Poster informativi-01 (2)

 

Il programma di ricerca triennale Agire nell’Emergenza, ormai prossimo a compiere un anno di traiettoria, ha già prodotto una serie di interessanti analisi riguardanti in generale la capacità di azione del design (nel suo senso più ampio di progetto), delle arti visive e delle scienze sociali di fronte alla sfida del Covid-19.

All’interno di questo quadro d’insieme, la mostra “Fabbricare nell’emergenza”- concentrandosi sul lavoro di alcune/i makers provenienti da ambiti vicini alle unità di ricerca coinvolte nel programma, sia in Spagna che in Italia – si propone di gettar luce su alcuni dei modi in cui il mondo della fabbricazione digitale si è mobilitato, dalla primavera 2020 ad oggi, per far fronte all’emergenza pandemica.

Questo impegno naturalmente ha riguardato in primo luogo l’ambito biomedicale, con la produzione delle ormai note valvole per i respiratori artificiali delle unità di terapia intensiva, ma anche di mascherine e visiere per la protezione dal contagio di operatori sanitari e altre categorie particolarmente esposte al rischio. Pur nelle difficoltà di un quadro normativo che in molte occasioni finisce per limitare fortemente il loro campo di azione – si pensi ad esempio alla questione dei brevetti e alla compatibilità dei vari artefatti autoprodotti con gli standard di sicurezza vigenti a livello nazionale e sovranazionale – le/i makers sono spesso riuscite/i a intervenire con molta più rapidità ed efficacia rispetto a quanto abbiano fatto le filiere produttive dell’industria tradizionale, pesantemente inficiate dai diversi lockdown proprio per la loro dipendenza sistemica da complesse reti di approvvigionamento e distribuzione globale.

Il biomedicale, pur nella sua centralità, non è comunque stato l’unico ambito in cui le/i makers hanno offerto e continuano ad offrire contributi significativi riguardo all’attuale condizione pandemica: di grande interesse sono anche le sperimentazioni con oggetti e artefatti che, in diverso modo e misura, hanno cercato e cercano di fornire soluzioni – o semplicemente di porre interrogativi, in un’ottica speculativa – riguardanti le nuove condizioni e i nuovi rituali di una quotidianità che da ormai più un anno e mezzo ci appare inevitabilmente trasformata.

Da questa prospettiva, il Covid-19 costituisce un’occasione, una sorta di dispositivo ottico che permette – pur nella sua condizione immediata di “urgenza” – di avere una visione d’insieme su pratiche e metodologie la cui messa a punto implica temporalità decisamente più lunghe: pratiche non esenti da riformulazioni, redirezionamenti, controversie materiali e normative che lungi da qualsiasi visione soluzionista, manifestano l’irriducibile complessità di approcci al progetto che hanno il loro punto di forza proprio nella ricerca, nella sperimentazione e nella lenta “composizione” collettiva.

Qui puoi scaricare la scheda della sala espositiva sia in spagnolo che in italiano.