ANNO ZERO. Scena contemporanea spagnola a Roma

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ANNO ZERO. Scena contemporanea spagnola a Roma
UN PROGETTO DELLA ReAL aCADEMIA DE EsPAÑA EN rOMA A CURA DI PABLO FIDALGO

L’Academia de España occupa un territorio mitico. Tra il Gianicolo, Villa Pamphilj e Trastevere. Un colle, un paesaggio che definisce la sua relazione e la sua condizione nei confronti della città. L’Academia è sopravvissuta a repubbliche, monarchie, avvenimenti di ogni genere. È un simbolo di resistenza, un luogo eccezionale – continuerà ad esserlo anche se lo si dirà mille volte. Concepisco questo ciclo come un’opportunità di presentare artisti spagnoli su una scena, quella romana, che soltanto in questi ultimi anni sembra affacciarsi all’Europa. Per la prima volta uno degli artisti concettuali più importanti del Paese, Isidoro Valcárcel Medina, sarà ospite dell’Academia e creerà un’opera ad hoc. Collaborare con La Pelanda e Teatro di Roma è un avvenimento per noi. Proseguendo sulle linee di lavoro dell’Academia degli ultimi anni, concepiamo questa come una collaborazione naturale – e non semplicemente istituzionale – con i due spazi, così interessati negli ultimi tempi alla scena non spettacolare e alla partecipazione del pubblico. Anche il recupero di lavori profondamente spagnoli di artisti che vivono all’estero da anni sembra importante.

Pertanto, Light years away di Edurne Rubio ci presenta un’opera che è un’esplorazione, la discesa nella grotta di Ojo Guareña, e un percorso nella storia dell’essere umano sin dalle sue origini. Celso Fernández Sanmartín presenta A cama do meu avó, Manuel Sanmartín, un’opera fatta di memorie orali, di lavoro sul campo, e di interesse profondo nei confronti delle origini. Leonor Leal lavora sulla memoria di suo zio Mario Maya, che nel ’76 reinventò il flamenco con l’opera Camelamos naquerar. Roger Bernat ci invita a ricordare il lavoro Numax-Fagor-plus, ispirato al film di Joaquim Jordà, un regista cinematografico imprescindibile che visse a Roma per sette anni in esilio dal franchismo.

Il ciclo termina il domenica 15 con Storywalker, di Fernando Sánchez-Cabezudo. Una passeggiata in un quartiere storico che recupera le memorie degli abitanti, attraverso i testi di Luca Oldoni, Pablo Remón, Alberto Conejero, Denise Despeyroux e Pablo Fidalgo. Pertanto, Catalogna, Murcia, Madrid, Galizia, Castilla León, Andalusia, Italia… Memoria del lavoro, della vita in campagna, dell’arte, della filosofia, memoria dell’esilio, memoria per mantenersi vigili, memoria vitale. In questo modo il ciclo è un modo per situare, collocare e far conoscere una realtà scenica, la scena contemporanea spagnola, e di suggerire un racconto comune tra artisti molto diversi.

ANNO ZERO è un omaggio al film di Roberto Rossellini, ispirato agli anni della ricostruzione nel dopoguerra tedesco. Il ciclo è un ulteriore gesto da parte dell’Academia per indicare un cambio di modello collaborativo e artistico, in cui prevale il lavoro con la memoria, il documento, la partecipazione del pubblico e, in generale, l’arte di azione

 

Real Academia de España en Roma. Piazza di San Pietro in Montorio, 3
Mercoledì 11 alle ore 19. A cama do meu avó, de Manuel Sanmartín, de Celso Fernández Sanmartín.
Sabato 14 alle ore 16. Confluencias y Contraseñas, de Isidoro Valcárcel Medina.

MACRO Testaccio – La Pelanda. Piazza Orazio Giustiniani, 4
Giovedì 12 alle ore 20.30. Ligh Years Away, de Edurne Rubio.
Venedì 13 alle ore 20.30. Ahora bailo yo, de Leonor Leal.

Teatro India. Lungotevere Vittorio Gassman, 1
Sabato 14 alle ore 18.30. Numax – Fagor – Plus, de Roger Bernat.

Garbatella. Via San Lorenzo da Brindisi, 10b
Domenica 15 alle ore 11.30 e alle ore 15. Storywalker Garbatella, de Fernando Sánchez – Cabezudo.